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CHIAMAMI COL TUO NOME - Un'estate italiana che cambierà la vita


Un film su cui riflettere, proprio per arrivarne a capire il senso e a decidere se ci piace o meno. Luca Guadagnino mette in scena, nell'Italia del 1983, l'estate di un ragazzo che scopre l'amore e il sesso, e che grazie alla prima ferita comincia a crescere. Candidato a 4 Premi Oscar, tra cui Miglior Attore protagonista Timothée Chalamet, e poi Miglior Film, miglior sceneggiatura non originale, miglior canzone orginale.


CHIAMAMI COL TUO NOME - Un'estate italiana che cambierà la vita
Timothée Chalamet e Armie Hammer
È un film sincero quello di Luca Guadagnino, e mette in scena qualcosa di veramente sentito. Oscar o non Oscar l’esperienza di Elio, un ragazzo di diciassette anni che scopre l’amore grazie ad una relazione omosessuale, nella calda e pigra estate italiana del 1983, è intensa e sentita e penetra anche nello spettatore più prevenuto. Colpisce con delicatezza ma nei punti giusti e chiarisce un aspetto fondamentale, per bocca del padre del ragazzo, che mostra la sua invidia nei confronti del figlio per una sofferenza amorosa che lui non è riuscito mai a provare, osservando quanto sia stupido reprimere ricordi e le lacrime d’amore e quanto sia molto meglio viverli e farli propri.

Oltre ad un tema importante, la scoperta dell’amore, nelle due ore e quindici di "Chiamami col tuo nome", non c’è necessità di molto altro. Una lenta estate in campagna di una famiglia di intellettuali, multilingue, colti, intelligenti e sempre attenti all’arte e alla cultura. Solo i due italiani che hanno diritto di parola nel film, mostrano tracce di intelligenza normale o medio bassa, gesticolando, parlandosi addosso di Craxi e del pentapartito. Macchiette come era il maresciallo dei carabinieri di Corrado Guzzanti in "A Bigger Spash", colpi precisi verso una parte di noi che evidentemente il regista non ama.

Il film di Guadagnino non è un romanzo di formazione, perché Elio è già culturalmente evoluto, conosce tutto e sa valutare ogni situazione. Tranne una, forse inaspettata, indistinta tra sesso e amore. E in quell’estate italiana dell’83, il sapore dolce di una ragazza coetanea e il fascino dell’amico americano bello e maturo, lo fanno entrare in un nuovo mondo, a volte fantastico a volte doloroso.

Il protagonista, il ventiduenne Timothée Chalamet (il più giovane candidato all’Oscar dal '39), è espressivo senza mai eccedere, giusto nel fisico e nelle movenze, forse un po’ troppo maturo nelle intenzioni.

24/01/2018, 15:25

Stefano Amadio