Fondazione Fare Cinema
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Note di regia di "Happy Today"


Note di regia di
Una scena di "Happy Today"
Sono partito per l’Uganda con l’idea di documentare il diritto alla salute e all'educazione, l’affermazione della dignità della donna e della possibilità di far nascere i propri figli in contesti più sani, raccontandolo attraverso gli occhi di un'ostetrica.
Arrivato a Kalongo ho incontrato diverse studentesse della scuola di ostetricia e le ho seguite fin da subito, entrando sempre più in confidenza con loro. Sono bastati pochi attimi per capire che Patricia, la protagonista di Happy Today, con la sua spontaneità e la sua dolcezza, riusciva ad incarnare e a trasmettere il senso dell'essere ostetrica. Così ho deciso di concentrarmi su di lei, raccontando la sua storia attraverso i riti della quotidianità.
L'Uganda è tra i paesi con la più alta mortalità materna e infantile, e uno dei motivi è insito nella cultura africana che vuole la donna forte partorire da sola, senza assistenza. Nella vita di quasi tutti gli abitanti africani c'è una storia legata al parto vissuto come un'esperienza traumatica.
Scavando a fondo nel passato di Patricia, come in quello di tante altre ragazze, si incontrano momenti di estrema sofferenza che formano e rafforzano la loro fede nella vita. Da qui nasce la convinzione che aiutando gli altri si possa, in qualche modo, estirpare il loro dolore.
Seguendo questa storia, mi sono infine ritrovato di fronte all’umanità e all’amore più puro. Circondato dallo spettacolo che la natura genera incondizionatamente con forza travolgente e libertà, senza sosta, relegando in secondo piano le complessità congenite dei luoghi e dei contesti sociali.