Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

CORTINAMETRAGGIO - I Corti 4


CORTINAMETRAGGIO - I Corti 4
Alessio Vassallo in "Koala" di Cristina Puccinelli
ARIANNA – di David Ambrosini

Negli ultimi dieci anni, in Italia il 45% della popolazione transessuale ha visto respinta la propria candidatura a un colloquio di lavoro. Questo è il tema centrale del corto “Arianna”, diretto da David Ambrosini, interpretato da Andrea Garofalo, nei panni della protagonista trans discriminata a un colloquio, e affiancato da Stella Egitto, nei panni dell’amica che la sprona a battersi per i suoi diritti. Un’opera che sembra una pubblicità progresso ma che porta con sé elementi di ripresa e montaggio molto più ambiziosi, anche se non sempre riusciti.

KOALA – di Cristina Puccinelli

“Koala” di Cristina Puccinelli racconta la storia di una ragazza, particolarmente incline a far serata e a divertirsi, che una mattina si risveglia nel letto di un uomo, ma di lui non ricorda nulla e a spaventarla ulteriormente è il suo atteggiamento folle e inquietante. Un corto poco a fuoco che oscilla fra il serio e il faceto lasciando un’impronta leggera, sia per quanto riguardo lo stile, sia per quanto riguarda il messaggio.

VIA LATTEA – di Valerio Rufo

In “Via lattea” Andrea Carpenzano e Daphne Scoccia, diretti da Valerio Rufo, interpretano due giovani ragazzi ai quali il fato sta per cambiare drasticamente il loro destino e quella che doveva essere una serena vacanza, diventerà uno scenario ben più violento. Immagini bellissime in spiaggia al tramonto, con una fotografia che ti fa venire voglia di essere lì con loro a godere della brezza marina. Mentre non ha lo stesso impatto l’evoluzione e il finale che lasciano, oltre all’amaro in bocca, un senso di incompiutezza.

A CHRISTMAS CAROL – di Luca Vecchi

“A Christmas carol”, diretto da Luca Vecchi, è un piccolo gioiellino che crea un bel connubio fra tecnica e arte. Nella notte di Natele un padre di famiglia, interpretato da Edoardo Pesce, viene svegliato nel cuore della notte da un uomo armato, interpretato da Giorgio Colangeli. La vittima non sembra riconoscere l’uomo, nonostante quest’ultimo sembra conoscerlo molto bene. Un mistero che lentamente viene svelato e porta il peso di una realtà agghiacciante. Girato con grande attenzione al dettaglio, sia esso dell’inquadratura, del montaggio o dell’interpretazione.


Elisa Pulcini

22/03/2018, 12:05