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IL CODICE DEL BABBUINO - Un cinema senza controllo


All'Anica di Roma la presentazione del terzo lungometraggio di Davide Alfonsi e Denis Malagnino. Dal 17 maggio in sala con Distribuzione Indipendente.


IL CODICE DEL BABBUINO - Un cinema senza controllo
"Il Codice del babbuino" di Alfonsi e Malagnino
Distribuzione Indipendente, la casa specializzata nel dare risalto e visibilità alle pellicole di genere e d'autore, torna nelle sale italiane con un listino di nove pellicole, otto delle quali di produzione italiana, come "Macbeth Neo Film Opera" di Daniele Campea, "Peggio per me" di Riccardo Camilli, "La libertà non deve morire in mare" di Alfredo Lo Piero, "Bogside Story" di Rocco Forte, "La morte legale" di Silvia Giulietti, "FuoriCampo" del collettivo Melkana e "La notte è piccola per noi" di Gianfranco Lazotti: quattro documentari e cinque lungometraggi che si distinguono per le tematiche e per il coraggio.
"Il Codice del Babbuino"" è, come ha dichiarato Giovanni Costantino, "un capolavoro di scrittura, che mostra tre mondi che si incontrano senza mai dialogare tra loro".

Un noir sulla giustizia-fai-da prodotto da una nuova realtà cinematografica la Donkey's Movies, nata, come ha dichiarato il regista Davide Alfonsi, in occasione della conferenza stampa, "con l'obiettivo di continuare a raccontare storie in totale libertà senza vincoli ideologici". Per questo film il regista si è ispirato alla pellicola "La fontana della vergine" di Ingmar Bergman: "mi ha colpito soprattutto il comportamento del padre", anche se poi le pellicole cui la nuova associazione si ispira nella realizzazione del montaggio, come ha ironicamente ammesso Marco Pocetta, sono i film russi, la cui lentezza è ideale ad aumentare il ritmo delle scene.

La storia raccontata nel film si sviluppa dal ritrovamento del corpo di una ragazza in una strada deserta nelle vicinanze di un campo rom: è l'evento tragico che scatena la rabbia del giovane Tiberio, interpretato da Tiberio Suma, che durante la conferenza stampa, ha spiegato in questo modo la formazione del suo personaggio: "Sono un appassionato del cinema americano, in particolare delle pellicole di Will Smith e Robert De Niro. Ho costruito il personaggio di Tiberio pensando a cosa farebbe un uomo, cui é stata violentata la ragazza, senza conoscenze culturali e senza una laurea. E mi sono impersonificato in quel personaggio".

16/05/2018, 09:00

Alessandra Alfonsi