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Note di regia di "Solo una Vita"


Note di regia di
Una scena di "Solo una Vita"
Il lungometraggio utilizza una narrazione da fiction con un taglio di regia documentaristico volto a far compenetrare lo spettatore nella vita dei tre protagonisti. La fotografia semplice punta a dare un realismo quasi cinico che vuole spogliare gli attori del loro ruolo spiandoli come fossero persone comuni alle prese con i problemi di tutti i giorni. La musica non accompagna le immagini ma al contrario è accompagnata dall’azione dei personaggi che spesso utilizzano il messo artistico per comunicare le proprie emozioni e sensazioni. LA scelta di utilizzare solo la chitarra conferisce a quest’ultima le caratteristiche vere e proprie di un altro personaggio che fa parte attiva della storia raccontata. Anche la scelta delle scenografie, dei costumi e del trucco tiene conto di questa volontà di mantenere il più vero possibile ciò che accade davanti alla camera da presa. I dialoghi e le canzoni mandano un messaggio che viene sintetizzato anche attraverso un’antica forma di arte giapponese che è il Kintsugi, hobby che uno dei personaggi utilizzerà come metafora per superare le difficoltà che incontrano nella loro vita i protagonisti e nonché come messaggio con le stesse finalità da rivolgere agli spettatori

Salvo Campisano