Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

FILM FESTIVAL DELLA LESSINIA XXIV - L'altra faccia
della montagna, quella dei pregiudizi


La montagna come luogo che spalanca gli sguardi su orizzonti ampi, ma anche uno spazio stretto tra i pregiudizi che soffocano i sentimenti. Non certo quelli del giovane Segundo e del padre-artista Noé: sono i protagonisti di una storia di violenza e intolleranza nei confronti dell’omosessualità raccontata nel film drammatico "Retablo" che, venerdì 24 agosto 2018 alle 21, inaugura le proiezioni della XXIV edizione del Film Festival della Lessinia


FILM FESTIVAL DELLA LESSINIA XXIV - L'altra faccia della montagna, quella dei pregiudizi
Una scena di "Retablo"
La rassegna cinematografica internazionale di Bosco Chiesanuova riaccende le luci sul grande schermo del Teatro Vittoria presentando un’anteprima italiana: il lungometraggio d’esordio del regista peruviano Alvaro Delgado Aparicio prodotto grazie al Sundance Feature Film Program Lab e presentato prima al Festival de Cine di Lima nel 2017, dove ha vinto come Best Peruvian Film, poi quest’anno a Berlino, aggiudicandosi il Teddy Award. È il primo dei 27 film in Concorso alla kermesse veronese, che in nove giorni proporrà 63 pellicole provenienti da 37 Paesi oltre a un articolato programma di eventi collaterali.

"Retablo vuole mostrare l’altra faccia delle terre alte" - commenta il direttore artistico del Film Festival della Lessinia, Alessandro Anderloni - "La montagna che non è un luogo ameno e di accoglienza, ma un microcosmo chiuso dove si possono covare anche il pregiudizio e l’intolleranza. Il tenero sguardo di comprensione del figlio sulla violenza che è ingiustamente inflitta al padre omosessuale è un esempio di tolleranza di grande attualità".

Crescere in un piccolo paese sulle Ande peruviane non è semplice, soprattutto se hai 14 anni, nessun amico e al gioco del pallone preferisci aiutare tuo padre in bottega. Segundo sperimenta una speciale e solitaria felicità nella sua dimensione circoscritta alla casa e allo studio in cui segue il lavoro dell’adorato padre Noé, affermato artista di retablos, vivaci altari destinati alla devozione popolare, in cui una coloratissima teoria di personaggi riproduce in scala l’universo sudamericano.

La conoscenza, per Segundo, passa attraverso lo sguardo limpido di Noé con la sua capacità di rimpicciolire a misura di diorama la complessità dei rapporti umani. Ma una rivelazione inattesa manderà in frantumi questo fragile rapporto, spingendo l’uomo a un gesto tragico e il ragazzino a rispondere con un ostinato silenzio alla crudeltà degli uomini. L’unica salvezza può venire dal gesto artistico che saprà rendere concreta la più commovente e impossibile delle riconciliazioni.


Lionella Fiorillo

22/08/2018, 16:06