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ALICE NELLA CITTA' XVI - Tutto il programma


ALICE NELLA CITTA' XVI - Tutto il programma
Si svolgerà a Roma dal 18 al 28 ottobre 2018, nel quadro della Festa del Cinema, la XVI edizione di Alice nella città, sezione autonoma e parallela diretta da Gianluca Giannelli e Fabia Bettini e organizzata dall’Associazione Culturale PlayTown Roma, con il sostegno della Direzione Generale Cinema del MiBACT, del Comune di Roma che anche quest’anno garantirà il trasporto scolastico dei bambini del secondo ciclo elementare, e grazie alla collaborazione di TIMVISION e al contributo di ACEA Spa, BNL-BNP Paribas e la collaborazione della Roma Lazio Film Commission e di ARSIAL.

Da sempre attenta ai temi legati alle giovani generazioni, Alice nella città presenterà un programma di anteprime assolute, esordi alla regia e conferme originali. 11 le opere del Concorso Young Adult, 6 eventi speciali e 3 serie. Mentre il programma di Alice Panorama, raccoglie 10 film a cui si affiancherà la selezione del Panorama Italia, curata da Alice nella città in collaborazione con il KINO, con 9 lungometraggi e 16 cortometraggi (10 in concorso e 6 fuori concorso) selezionati in collaborazione con Premiere Film. Una selezione che come per la passata edizione metterà l’accento sul cinema italiano con proiezioni di film, documentari e cortometraggi di giovani promesse. Tantissimi i talenti del cinema internazionale presenti nei film in selezione da: Timothée Chalamet e Maika Monroe in Hot Summer Nights a Charlie Plummer in Behold My heart; da Tye Sheridan in Friday’s child a Jessica Barden in the New romantic; da Lucas Hedges e Kathryn Newton in Ben is Back a Lewis MacDougall in The belly of the whale; per concludere con Shira Hass in Broken Mirrors a Jaden Smith in Skate kitchen.

CONCORSO YOUNG ADULT
Saranno 11 i film a partecipare al concorso Young│Adult, votati da una giuria composta da 27 ragazzi e ragazze selezionati su tutto il territorio nazionale.
I legami di sangue sono uno dei nodi tematici che attraversano la selezione 2018. Legarsi vuol dire costruzione di mondi, innesti d’amore e lotta quotidiana. Oppure, nel caso di THE ELEPHANT AND THE BUTTERFLY, vuol dire tensione tra reale e immaginario, tra ciò che è qui e ciò che è altrove. Secondo lungometraggio della regista Amélie van Elmbt, prodotto dai fratelli Dardenne con la produzione esecutiva di Martin Scorsese, il film mette in scena con grande delicatezza tutte le sfumature di tre giornate durante le quali una bambina si ricongiunge con il padre sconosciuto. Mentre è il rapporto con l’assenza e con la morte, l’idea che muove BEHOLD MY HEART opera seconda di Joshua Leonard prodotta e interpretata da Marisa Tomei, ricca di fascino e completamente scevra da ogni velleità consolatoria. Una discesa nell’inconscio di Marcus – interpretato dal talento assoluto di Charlie Plummer - costretto a nascondere il suo dolore e a trasformarsi nell'uomo di casa, per fare i conti con la morte reale e le emozioni distruttive che ne conseguono: esprimerle e lasciarle andare è l’unico modo per ricominciare una nuova vita con sua madre. Uno spunto ideale, che Peter Hedges (candidato all’Oscar per lo script di “About a boy”) ha esplorato fino ai limiti più bui, nella sua nuova e attesissima regia, BEN IS BACK. Al suo fianco, per raccontare le tensioni distruttive di un figlio legato alla dipendenza dalle droghe, suo figlio Lucas Hedges uno dei talenti più limpidi del cinema internazionale (Manchester by the sea - Lady bird - Three Billboards Outside Ebbing Missouri, Boy Erased) e la straordinaria e intensa Julia Roberts che ci regala una delle sue più convincenti interpretazioni.
A distanza di otto anni dal suo primo film presentato a Roma (Oranges and Sunshine), Jim Loach torna ad Alice nella città con MEASURE OF A MAN, un film di formazione che riesce a ricreare in
maniera magistrale i fulminanti dialoghi, perfettamente aderenti alla logica dell’infanzia. Tra vicende quotidiane, passioni e pomeriggi di giochi e vacanze emergono i segreti di un’estate turbolenta, che svelerà cosa rappresenta la vera misura di un uomo.
I grandi temi del disagio familiare e della ricerca necessaria e disperata di un equilibrio e di un futuro possibile, scorrono nelle quattro opere prime della selezione: “Tutto m’inghiotte”. Così direbbe di sé, la protagonista di JELLYFISH se dovesse presentare ai propri spettatori, il suo personalissimo romanzo di formazione. Il regista James Gardner, ci racconta una delicata storia d’identità, sostenuta dal forte desiderio di fuggire via quando la tua famiglia e tutto il mondo intorno sembrano rimanere immobili. Da Israele arriva BROKEN MIRRORS di Imri Matalon e Aviad Givon, potente racconto di ribellione, che dipinge un aggrovigliato universo di sensi di colpa, che ci parla fondamentalmente della sensazione di vergogna e di tradimento legata alla crescita di un’adolescente (interpretata dalla sorprendente Shira Haas – Foxtrot - la danza del destino). FOR A HAPPY LIFE, è l’esordio di Salima Glamine e Dimitri Linder, (già assistente di numerosi registi belgi, tra cui Bouli Lanners, Joachim Lafosse, Benoît Mariage e di Julia Ducournau) segue la storia d’amore clandestina di Amel, diciassettenne di origini algerine, (interpretata dalla giovane Sofia Lesaffre, già vista in Le Ciel attendra in selezione ad Alice 2017), con Mashir Fahrad, 22 anni, di origini pakistane.
Costretti a nascondersi per potersi amare, scopriranno che la famiglia e la casa, possono essere un luogo felice dove crescere e fare esperienza di affetto, calore, gioia, felicità ma da un momento all’altro possono diventare gabbia feroce che smorza ogni energia vitale, condizionata dal rigido sistema morale e di comportamento che influenza la possibilità di scegliere la propria vita. Un tema che si collega all’analisi sulla natura umana, sull'amore e sulla società nel suo complesso, che Jessica Barden (amata in The End of the F ** king World) protagonista di THE NEW ROMANTIC ci svela nel film di Carly Stone. IN YOUR HANDS di Ludovic Bernard ci restituisce un classico racconto di formazione in cui la musica, rappresenta l’unica vera alternativa ad una realtà altrimenti insostenibile. Il film è retto da tre interpretazioni sorprendenti di Kristin Scott-Thomas, Lambert Wilson e Jules Benchetrit da cui emerge un’idea di cinema straripante di vita.
Discorso a parte merita quest’anno il cinema italiano rappresentato in concorso da due film che ci hanno colpito per intensità, qualità e libertà narrativa: FIORE GEMELLO di Laura Luchetti è un film sull'amicizia, sull'innocenza perduta e sulla fatica per riconquistarla. Due adolescenti, con le loro storie: diverse nella genesi, affini nelle catastrofi e nel disperato tentativo di rinascita, tra la finzione e la realtà dei loro vissuti personali. BUTTERFLY di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman ci propone la storia autentica di una vera famiglia, la cui più giovane figlia a solo 18 è già la prima pugile donna italiana della storia a qualificarsi alle Olimpiadi. Irma è cresciuta in uno dei paesi più violenti del napoletano dove lo sport spesso rappresenta l’unico riscatto per poter disegnare il proprio futuro. Lo sguardo degli autori è carico di affetto per i propri personaggi, li segue nelle loro fissazioni e idiosincrasie. Ma adesso Irma che è lontana dai riflettori può finalmente guardarsi dentro e cercare la sua strada. La boxe è davvero qualcosa che fa per lei?

ALICE │ Panorama Italia
Una linea di programmazione curata da Alice nella città, in collaborazione con il KINO, che nel rispetto delle reciproche identità, punta sulla scoperta e valorizzazione di un cinema giovane capace di raccontare storie intense e coraggiose nei modi inventivi del cinema indipendente. Cinema italiano in anteprima: documentari, cortometraggi di giovani promesse, ma anche una selezione di film che ancora non sono usciti in sala, inediti per il grande pubblico, passati velocemente in un festival in Italia o all’estero. E poi incontri, eventi e anteprime che coinvolgeranno gli studenti di cinema delle scuole della città.

Apre la selezione il documentario BACKLINER di Fabio Lovino con Riccardo Sinigallia, Valerio Mastandrea, Caterina Caselli, Frankie HI-nrg, Franchino Zampaglione, Filippo Gatti, Francesco Motta, Ice One, Carlo Martelli, Piergiorgio Bellocchio, Renato De Maria, Marina Rei, Daniele Sinigallia, G-max.
Mentre il film di chiusura sarà TI PRESENTO SOFIA di Guido Chiesa, con Micaela Ramazzotti, Fabio De Luigi, Caterina Sbaraglia, Andrea Pisani, Shel Shapiro, Caterina Guzzanti, Daniele De Martino, Bob Messini, Elisabetta De Palo, Chiara Spoletini.
Se l’intento era quello di sovvertire l’insieme delle norme e dei canoni festivalieri, facendo riaffiorare in questa selezione un elemento primitivo di libertà, credo che l’obiettivo di quest’anno sia stato raggiunto. Non c’è solo l’idea di mischiare forme e generi ma la voglia d’intercettare un flusso creativo che crediamo sia tra i più vivi d’Europa.
Per continuare sul filone biografico, l’esordio della regista Karole di Tommaso, mette in luce la vita e le esistenze caotiche di due ragazze che si amano. MAMMA + MAMMA è il racconto di Karole e Ali e del loro viaggio verso una maternità tanto desiderata. Allargando lo sguardo, Francesco Mandelli con BENE MA NON BENISSIMO, esplora il mondo scolastico in cui i forti legami di amicizia e la ricerca di appartenenza possono aiutare a superare un disagio, là dove l’alto e il basso possono incrociarsi, ma mai fondersi davvero. La critica, il pensiero e persino la militanza corrispondono, invece, ad un’idea molto chiara del cinema di Luna Gualano. Con GO HOME la regista compie un’iperbole che ci accompagnerà verso un horror allegorico, uno zombie movie, scritto da Emiliano Rubbi che vuole utilizzare gli zombie come metafora per una società sempre più chiusa, spaventata, aggressiva nei confronti dei migranti, dei profughi, del “diverso da sé” in generale.
SOLEDAD opera prima di Augustina Macri, ci racconta gli eventi legati alla storia di Soledad Rosas (Vera Spinetta) e di Edoardo Massari, detto Baleno. La coppia venne arrestata e accusata di atti di terrorismo contro la costruzione della rete ferroviaria ad alta velocità. Nel 2002, quando già i due ragazzi erano morti, la Corte di Cassazione ha lasciato cadere l'accusa di sovversione e terrorismo per mancanza di prove.
Il sorprendente TUTTE LE MIE NOTTI dell’esordiente Manfredi Lucibello esplora il modo in cui i forti legami di amicizia e la ricerca di appartenenza possano diventare una questione di vita o di morte. Un thriller psicologico che ruota intorno a segreti, bugie e paure, offrendo un’interpretazione corale (Barbora Bobulova, Benedetta Porcaroli, Alessio Boni) di grande effetto e tensione. NEVERMIND di Eros Puglielli con Paolo Sassanelli, Andrea Sartoretti, Giulia Michelini, ci racconta le vite di cinque persone che vengono stravolte da accadimenti sconcertanti e paradossali. Come diceva Aristotele, “se c’è una soluzione, perché ti preoccupi? E se non c’è una soluzione, perché ti preoccupi?”
Evento speciale fuori concorso del Panorama Italia ZEN SUL GHIACCIO SOTTILE, esordio di Margherita Ferri con Eleonora Conti e Susanna Acchiardi, figlia del programma Biennale College Cinema e realizzata con il sostegno de La Biennale di Venezia. Il film a tema queer riesce a scavare a fondo nelle dinamiche intricate del periodo adolescenziale, in quei momenti nei quali l’identità incerta inizia a chiedere chiarimenti e nello stesso tempo impara a fare i conti con un’inesorabile miscela di dubbi, paure, turbolenze interiori.

IL RESTAURO DI MIGNON È PARTITA IN OCCASIONE DEI 30 DELL’USCITA NEI CINEMA
Da quest’anno, con la sezione Quei ragazzi, Alice nella città si apre ai classici contemporanei, ai film del passato restaurati e riproposti per la loro forza e attualità; in collaborazione con il CSC - Cineteca Nazionale e il Luce Cinecittà, e con il sostegno di Studio M, festeggeremo in occasione dei trent’anni dall’uscita in sala, il restauro di Mignon è partita di Francesca Archibugi, sorprendente esordio cinematografico che il 20 ottobre del 1988 uscì nelle sale italiane, raccogliendo da subito il sostegno del pubblico e della critica (5 David di Donatello, 3 Nastri d’Argento) mettendo in primo piano l’intensità e la sensibilità della regista nel dirigere e raccontare il disagio degli adolescenti e il passaggio all'età adulta. Il merito del cinema dell’Archibugi è quello di aver tolto dallo sfondo apparenti semplificazioni legate alla giovinezza, per far emergere l’ascolto per una verità emotiva e sentimentale. Ragazzi e adulti vivono le loro relazioni su un piano di parità, cosa generalmente rara sullo schermo e tanto più nel cinema italiano di quegli anni. Il film non mostra soltanto la relazione centrale della narrazione, il rapporto tra Mignon/Giorgio, ma anche tutto l’arcipelago di persone coinvolte. A mano a mano i tratti semplicisticamente buoni o cattivi dei personaggi svaniscono per essere sostituiti da una più complessa e ricca lettura tra le varie componenti del racconto che ci fanno vedere la realtà in un modo nuovo, talvolta comico-realistico o crudo, figlio anch’esso del miglior cinema di Scola e Scarpelli. Del film qualcuno ricorderà l’amore della giovinezza, l’essersi trovati all’entrata del paradiso, ma anche il non essere riusciti ad esprimere e a compiere ciò che andava detto e fatto perché la relazione non terminasse troppo presto; un paradiso peraltro negato è l’idea su cui il film si conclude.

02/10/2018, 09:06