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TRIESTE SCIENCE+FICTION FESTIVAL 18 - IN PRINCIPIO


TRIESTE SCIENCE+FICTION FESTIVAL 18 - IN PRINCIPIO
Una scena di "In Principio"
Con il cortometraggio "In Principio", il regista Daniele Nicolosi immerge il pubblico in una realtà surreale, con personaggi fuori dal comune e con dei dialoghi del tutto paradossali. Quest’insieme di elementi creano un senso di incertezza che confondono lo spettatore lasciandolo totalmente smarrito su quali sviluppi potrebbe prendere la pellicola.

La trama è semplice: un giovane uomo che, in un mondo post apocalittico in cui regna il caos e la depravazione, va alla ricerca disperata della compagna e della figlia. Se il film parte da delle premesse banali lo si scopre totalmente originale pian piano che ci si avvicina alla conclusione. È infatti il dialogo finale che l’uomo fa con un anziano signore incontrato a metà del suo percorso che trasforma il “già visto” in qualcosa di originale e sorprendentemente profondo. La conversazione all’inizio è volutamente confusa ed enigmatica per poi liberarsi lentamente dalla nebbia che l’avvolge e farsi nitida. Assistiamo così ad un’interessante riflessione sul ruolo degli esseri umani in questo pianeta e sul concetto del male, osservando quest’ultimo anche per gli aspetti positivi di cui è causa: è dalle situazioni in cui predomina il male che si sprigionano i valori e i sentimenti più nobili dell’animo umano a cui poter aggrapparsi per ricercare un nuovo inizio; e, se ogni cosa esiste perché esiste il suo opposto, allora l’essenza stessa del bene va ricercata nel suo contrario. La motivazione più forte per cui, senza dubbio, vale la pena guardare In Principio risiede proprio in questo scambio di battute finale che dona allo spettatore uno spunto di riflessione intrigante e di un certo fascino.


Gabriele Nunziati

02/11/2018, 15:04