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FOREIGN OFFICE - Nina e Romain, tutto il peso di una madre


"La Promessa dell'Alba" di Eric Barbier uscirà nelle sale il 14 Marzo 2019. Con Charlotte Gainsbourg, Pierre Niney e Nemo Shiffman


FOREIGN OFFICE - Nina e Romain, tutto il peso di una madre
La Promessa dell'Alba. Al cinema a febbraio
Tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Roman Gary, il film racconta di Romain e di sua madre Nina, uniti da un legame molto particolare, a dir poco possessivo e soffocante: “Dio ha dimenticato di tagliarmi il cordone ombelicale” dice la sua voce narrante descrivendo la patologica relazione con la madre. La storia scorre via attraversando la Polonia, poi Nizza, Parigi, Londra, l’Africa ed infine il Messico seguendo le fasi della vita di Romain e le vicissitudini che lui e sua madre passeranno nei venti anni raccontati.

Charlotte Gainsbourg è eccellente interprete drammatica di questo personaggio di madre: dura, scomoda, psicotica ma anche estremamente amorevole e dolce, generosa di abbracci e tenerezze. Una pazza visionaria, scorbutica e ossessiva, sapientemente imbruttita e trasformata, sempre puntualmente spettinata anche nella sua acconciatura di alta classe, con una immancabile sigaretta tra le dita. Intensa, mai strabordante nonostante la particolarità e la difficoltà del ruolo, uno sguardo folle naturalissimo, perfetta quella pericolosa normalità nella pazzia che ricorda lo sguardo di Jack Nicholson in Shining.

Nemo Shiffman interpreta un Romain adolescente, in totale adorazione della madre, che stravede per il figlio e che lo spinge a diventare scrittore ma anche ambasciatore e soldato. Ossessionato dai desideri di sua madre, che interviene pesantemente in tutte le vicende della sua vita (dal sesso adolescenziale, allo studio, alla scrittura), Romain riuscirà a raggiungere questi tre risultati, non avendo mai, in tutta la sua vita, la forza di opporsi alle sue decisioni.

Pierre Niney, bravo anche lui, interpreta il Romain adulto, che si arruolerà nell’esercito francese ma a causa delle sue origini ebraiche, con lo stupore della madre, non diventerà tenente; bellissima la scena in cui le spiega che è stato l’unico su trecento commilitoni a non essere passato di grado, e lei nella sua infinita pazzia ribalterà il senso di questo “unico su trecento” nel brindisi in suo onore.
Il film è spettacolare, l’ambientazione durante la seconda guerra mondiale molto curata e si va da scenari di guerra con combattimenti aerei, a panorami esotici del deserto africano, ospedali da campo e mezzi d’epoca, senza contare gli inconfondibili scorci della città vecchia di Nizza. Curatissimi anche i costumi e il trucco.

Il regista Eric Barbier appassionato dei libri e della vita dello scrittore Romain Gary ha cercato di rendere il più vicino possibile vicino alla realtà il racconto, una autobiografia dalla quale ha tratto la sceneggiatura del film, tentando di avvicinarsi alla complessità dei personaggi, rimanendo fedele all’idea dell’autore e alla sua figura.


Silvia Amadio

24/11/2018, 12:33