Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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L'AGENZIA DEI BUGIARDI - Un filo sottile tra Champagne e Tavernello


La commedia di Volfango De Biasi, remake di un film francese, parte bene ma si arena presto nelle acque basse del cinepanettone. Nel cast, Giampaolo Morelli, Herbert Ballerina, Alessandra Mastronardi e Massimo Ghini fanno un lavoro sufficiente sui loro personaggi. In sala con Medusa in 400 copie dal 17 gennaio


L'AGENZIA DEI BUGIARDI - Un filo sottile tra Champagne e Tavernello
Diana Del Bufalo, "L'agenzia dei Bugiardi"
"L'Agenzia dei Bugiardi " parte come una commedia sofisticata, “alla francese”, con personaggi curiosi, dinamiche intriganti, dialoghi serrati e interessanti e si trasforma presto in "Natale ai Caraibi", con coppie che si cornificano e che finiscono nello stesso albergo e quei caratteri che potevano far pensare a una novità utilizzati come un qualunque cameriere di "Natale a 5 Stelle".

"Volfango De Biasi", persa la verve e le idee originali di Greg & Lillo, si presenta con questa commedia post natalizia scritta insieme a Fabio Bonifacci, attinta da un successo francese che avrebbe potuto essere fucina di spunti e di adattamenti divertenti per il remake italiano. Con a disposizione Gianpaolo Morelli, Herbert Ballerina e un Massimo Ghini sempre ottimo nei ruoli secondari, un minimo di coraggio e di lavoro in più sulla sceneggiatura avrebbe sicuramente portato a un risultato più consistente.

Certo il poco spessore di Paolo Ruffini e Diana Del Bufalo ma anche sgurdie movenze da grande attrice che ormai Carla Signoris mette in ogni suo personaggio, oltre a non aggiungere niente al film, riescono ad appesantirlo, aggravando scene spesso inutili o banali.
Alessandra Mastronardi fa del suo meglio per mettere in scena un personaggio dalla parabola inverosimile; prima simpatica e trasgressiva poi insopportabile bacchettona senza alcuna giustificazione.

Ecco, la sceneggiatura che devia verso il filmaccio tutto corna, camere d’hotel e sentimenti un tanto al chilo, sembra sorvolare sulle necessarie giustificazioni, con bande di zingari che appaiono dal nulla, feste cosplay improvvise quanto incredibili, svolte omosessuali del tutto fuori luogo e sequenze buttate dentro solo per arrivare a una situazione che strappa una mezza battuta.

Insomma un film che poteva sfruttare incastri raffinati finisce in farsa, ottima per usare ambienti sponsorizzati, ma poco utile per non far pensare a una nuova occasione sprecata.

14/01/2019, 18:43

Stefano Amadio