Fondazione Fare Cinema
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KOBARID - Un racconto di guerra "alternativo"


Il documentario di Christian Carmosino Mereu sui luoghi della Prima Guerra Mondiale.


KOBARID - Un racconto di guerra
Kobarid
A cento anni dalla fine della tragica Prima Guerra Mondiale, il regista Christian Carmosino Mereu ci propone con "Kobarid" un racconto alternativo del conflitto che ha sconvolto l’Europa tra il 1914 e il 1918. Il documentario prende il nome dall’omonima cittadina (Caporetto in italiano) in cui si combatté una delle battaglie più celebri della guerra.

Come ho anticipato, il regista ha dato vita ad una narrazione anticonvenzionale, che si distingue dallo schema tipico dei documentari bellici. Siamo abituati infatti a vedere pellicole che ci propongono drammatiche riprese direttamente dal fronte, unite ad immagini di repertorio e interviste con storici. In "Kobarid" non c’è niente di tutto questo. Nessun colpo sparato, nessuna corsa disperata per raggiungere la trincea, nessun professore a raccontarci gli eventi di quegli anni. Soltanto parole e silenzi. La struttura è semplice: A parti in cui la sola voce narrante recita i suoi versi mentre sullo schermo domina la totale oscurità, si alternano parti in cui a dominare è il silenzio o un leggere brusio indistinto mentre lo schermo si anima di paesaggi naturali o di luoghi di vita quotidiana, un tempo teatro di quei conflitti. Le parole che ascoltiamo sono tratte dai diari di coloro che la guerra l’hanno combattuta in prima persona. I versi incisi su quelle pagine scorrono amari e melodiosi, riportando in vita gli strazi e fragili desideri che gli occhi e il cuore dei soldati hanno sofferto.

L’assenza di interviste e, in special modo, la scelta di non far uso d’immagini dal forte impatto emotivo può rendere ad alcuni la visione del documentario più stancante e meno coinvolgente. Tuttavia, la decisione di rinunciare a questi espedienti insieme invece all’introduzione da parte del regista di altri artifici tecnici e artistici non è casuale. Ogni singolo elemento che costituisce la struttura del film ha una sua ragione d’esistere e una specifica funzione. Ed è grazie a questa attenzione ponderata e minuziosa ai dettagli che "Kobarid" risulta una narrazione sottile, non ridondante ma ugualmente pungente.

20/01/2019, 14:01

Gabriele Nunziati