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FRANCESCO FOTI - Il cacciatore? Una grande responsabilita'!


Teatro, televisione, cinema. L'attore catanese è Carlo Mazza nella serie tv Rai “Il cacciatore”, successo di pubblico e critica. In torurnée dal 7 febbraio


FRANCESCO FOTI - Il cacciatore? Una grande responsabilita'!
Francesco Foti ne "Il Cacciatore"
Una serie dal respiro internazionale ma che racconta una storia tutta italiana: ispirata alla vita del magistrato Alfonso Sabella e al suo libro "Il cacciatore di mafiosi". In attesa della seconda stagione, l’attore catanese ci ha parlato del lavoro dietro questo importante prodotto italiano e dei suoi progetti futuri.

Francesco Foti, da siciliano cosa significa prendere parte a un progetto come “Il cacciatore”?

C’è un grossissimo carico di responsabilità, probabilmente più di quello che potrebbero avere i “non siciliani”. La stessa cosa c’era stata quando, un po’ di anni fa, ho girato “Il capo dei capi” però, in quel caso, ero dall’altra parte della barricata perché interpretavo Stefano Bontate. C’era lo stesso tipo di attenzione, di grande sensibilità. Se normalmente c’è un’enorme preparazione, in questi casi si raddoppia e devo dire che allora come oggi essere circondato da professionisti seri, dalla scrittura all’ultimo turno di doppiaggio, fa funzionare le cose.

Nella serie interpreti Carlo Mazza, un magistrato della squadra antimafia. Non è ispirato a un personaggio ben preciso della realtà come succede, invece, per il protagonista Saverio Barone o per mafiosi come Leoluca Bagarella e Giovanni Brusca. Come hai creato, quindi, questo personaggio, a chi ti sei ispirato?

Ho letto tantissimo, soprattutto su Giovanni Falcone che di Carlo Mazza nella finzione è una sorta di mentore e amico, ed è stato il riferimento del mio studio del personaggio. Poi è scritto così bene che c’è davvero tutto nella sceneggiatura e qui devo citare Marcello Izzo e Silvia Ebreul che sono gli headwriter della serie insieme ad Alfonso Sabella. Tutto questo si arricchisce con particolari che si prendono dai libri o dalle conversazioni con altri magistrati, con Alfonso stesso, dalle quali vengono fuori degli spunti sui quali si può lavorare. C’è sempre qualcosa di nuovo e anche di inaspettato.

Cosa pensa Alfonso Sabella de “Il cacciatore”?

Lui è molto contento, in primis che si sia riusciti a dare vita a questo progetto dopo tanti anni, poi di come è stato sviluppato e del risultato finale. Lui è un entusiasta e questo entusiasmo lo ha trasmesso anche noi.

È stata annunciata la seconda stagione, quando inizieranno le riprese e quando potremo vederla?

Le riprese dovrebbero iniziare a metà aprile e dovremmo riuscire ad andare in onda entro novembre.

Sei un attore completo: teatro, cinema, televisione, autore dei tuoi spettacoli, cosa c’è però al primo posto per te?

Tra le categorie sicuramente metto al primo posto quella dell’attore. Mentre nell’ambito in cui lavorare non scelgo. Forse sceglierei il cinema, ma solo perché ne ho fatto meno e mi piace fare cose nuove e diverse. Anche se progetti televisivi come “Il cacciatore” sono molto parenti del cinema. Mi piace fare tutto e difendo la mia voglia e la mia capacità obiettiva di fare tutto. Ho fatto anche un musical a Messina che era una cosa che mi mancava.

Hai dei progetti in corso?

Sarò in tournée con uno spettacolo che s’intitola "Un momento difficile" con Massimo Dapporto che inizia il 7 febbraio a Torino e saremo in diverse città come Faenza, Genova, Trieste, Brescia. Poi riprendo il mio “one man show” che si chiama “Niuiòrc Niuiòrc” e farò un po’ di date in Sicilia e poi il 5 aprile sarò a Roma al Parioli Club.

06/02/2019, 08:20

Caterina Sabato