Fondazione Fare Cinema
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Note di regia di "In Zona Cesarini"


Note di regia di
Una scena di "In Zona Cesarini"
In Italia c'è ancora bisogno di scardinare i pregiudizi contro gli omosessuali, che sono assai diffusi, in quanto l'Italia é uno dei pochissimi Paesi europei dove i matrimoni omosessuali non sono permessi.
Utilizzando metafore legate al mondo calcistico, In Zona Cesarini tratta con ironia ed originalità il delicato tema del coming out, affrontando stereotipi sociali e pregiudizi, ancora assai radicati nella nostra società.
Nel suo piccolo, questo cortometraggio vuole essere un inno alle famiglie italiane, con tradizioni così salde ma semplici come il pranzo domenicale, che al Sud è un vero e proprio rito di condivisione ed accoglienza. Famiglie in cui i valori hanno ancora un'importanza cardinale, e in cui si riesce ancora a mettere da parte le proprie convinzioni, per quanto radicate, in nome appunto dell'accoglienza, dell'accettazione dell'altro, del diverso da sé. In tutte le famiglie, da che mondo è mondo, il figlio sarà sempre un diverso rispetto al padre. Eppure entrambi finiscono con l'accettarsi, in nome dell'amore.
Come autrice ho voluto raccontare la diversità in modo diverso. In Italia c'è ancora il bisogno di affrontare questi argomenti, soprattutto in un periodo storico in cui accoglienza, condivisione ed accettazione sono temi al centro della cronaca e dell'agenda politica. Queste tematiche, che ho già trattato in lavori precedenti seppur in maniera nettamente differente (come in Over The Rainbow, il primo documentario italiano sull'omogenitorialità) le ho stavolta affrontate in positivo e con i toni un po' sopra le righe tipici di una commedia breve.

Simona Cocozza