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IL CERN AL CINEMA, IL CERN E IL CINEMA - L'intervista


IL CERN AL CINEMA, IL CERN E IL CINEMA - L'intervista
Non è il primo e non sarà l'ultimo film sul tema, ma di sicuro sarà il prossimo a uscire in sala: Almost Nothing di Anna de Manincor e ZimmerFrei sarà al cinema per 4 giorni, dal 18 al 21 novembre, un nuovo racconto di quel 'mondo' affascinante e meraviglioso che è il CERN di Ginevra.

Non è solo il più grande laboratorio di fisica delle particelle, ma una vera e propria cittadella, dove menti brillanti da tutto il mondo si confrontano ogni giorno per cambiare, letteralmente, le sorti dell’umanità.
Ovvio che molti registi negli anni abbiano voluto raccontarlo (in Italia, lo scorso anno, lo aveva fatto anche Valerio Jalongo con il suo Il Senso della Bellezza - Arte e Scienza al CERN). Almost Nothing alterna la narrazione delle grandi scoperte scientifiche alla vita privata delle migliaia di scienziati che lì vivono, con i loro passatempi e progetti "di svago".

Tra i tanti, l'attenzione dei cinefili non poteva che soffermarsi sul CineClub del CERN, istituzione attiva da qualche decennio e che appare nel film di Anna de Manincor per qualche istante.

Un CineClub? All'interno del CERN? "Esiste da oltre 50 anni, fino a qualche anno fa proiettando in pellicola, ora ovviamente in dvd e blu-ray", spiegano Despina Hatzifotiadou e Andrea Latina, curatori della programmazione della sala. "Entrambi abbiamo iniziato a seguirlo come studenti, in anni diversi: dal 2006 all'incirca lo gestiamo noi due. A un certo punto, poco dopo, abbiamo deciso di ampliare il calendario di proiezioni: prima si facevano solo d'estate, siamo passati a tutto l'anno. Per molti anni abbiamo scelto ogni settimana il programma della successiva, scegliendo dalle nostre collezioni private... Poi abbiamo pensato fosse meglio puntare su cicli mensili".

Ogni mercoledì sera, nella Sala del Consiglio da 150 posti circa, c'è il cinema.

Una comunità internazionale e fluida, che varia negli anni e porta a conoscersi scienziati da tutto il mondo, anche con il cinema: "Abbiamo organizzato cicli su autori che amiamo molto, e che sono andati molto bene: penso a Jim Jarmusch e Dario Argento, ma anche Michael Haneke e - ben due volte! - Nanni Moretti. Ma la cosa che ci piace maggiormente è quando le proposte arrivano dal pubblico: poco tempo fa un gruppo di ungheresi ci ha proposto un percorso nel loro cinema, è stato bello e molto istruttivo per tutti noi. E poi i bulgari si sono fatti avanti, e i turchi subito dopo...".

Il cinema come veicolo di incontro, sullo schermo ma anche tra le persone sedute in sala.

"Abbiamo fatto un ciclo sulle donne organizzato quando qui erano ospiti i membri del network Women in Technology, ma anche incontrando registi che ospitiamo per i diversi documentari girati dentro il CERN, come Steve Elkins".

L'accesso al CineClub è aperto a tutti, anche alla comunità che vive intorno al centro. "I più motivati vengono, per entrare al CERN servono un po' di controlli di sicurezza che un po' smontano...".

Come il cinema all'esterno, anche dentro il centro la crisi si sente. "Siamo un po' demotivati oggi, lo ammettiamo. Negli anni abbiamo avuto picchi e 'serate-no' (zero spettatori per Il Nastro Bianco di Haneke!), ma oggi i giovani vengono poco e preferiscono guardare i film da soli, sul pc... È un periodo di riflessione, siamo in pausa questo autunno, sperando di trovare nuovi stimoli e nuove forze!".

15/11/2018, 10:27

Carlo Griseri