Quando il futuro sembra ormai segnato, da qualcosa terribilmente più grande di te, guardare al passato può essere la via migliore per affrontare il presente.

E' questo il messaggio alla base di "In viaggio con mio padre", il bel documentario di Marco Rossano presentato in concorso al Napoli Film Festival.

Un figlio, lo stesso regista, e un padre, malato di Alzheimer, intraprendono un viaggio verso Sud, alla ricerca dei luoghi di Garibaldi, di quell'Italia che "si fece", ma lasciando ferite profondissime.

L'oggi, narrato dialogando con il genitore da dietro la macchina da presa, si scontra con ieri, in cui i ruoli invertiti vedevano il padre intento a girare in vhs ogni singolo istante della crescita del proprio bambino. Immagini non più nitide, archeologia di una memoria, come quella che a poco a poco sembra venire a mancare al padre.

E' un film intimo, dolce, commovente quello di Rossano, un atto d'amore verso un pezzo di vita volata via prima del tempo sperato, un road movie sulle strade del tempo e del cuore.