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Note di regia di "Vite da sprecare"


Note di regia di
Vite da sprecare è un film che utilizza i canoni e i ritmi del genere noir per raccontare la storia di un duplice omicidio rimasto ancora oggi irrisolto e delle indagini che consegnarono alla giustizia e all’opinione pubblica dei falsi colpevoli: alcuni giovani, perfetti come capri espiatori perché privi dei mezzi economici e culturali per difendere i propri diritti davanti alla potente macchina dello Stato.
Alla base di questo progetto c’è l’idea di raccontare una storia che merita di essere raccontata. La storia, si badi bene, non di un errore giudiziario bensì di una vera e propria “frode processuale”: le “prove” contro almeno quattro dei cinque arrestati (e in seguito condannati) erano false poiché fabbricate dagli stessi inquirenti; le “confessioni” furono estorte attraverso l’uso della violenza e delle torture sia fisiche sia psicologiche; manipolate furono anche tutte le fasi degli arresti e degli interrogatori: gli orari, i luoghi, le presenze degli investigatori e quelle degli avvocati difensori.
Tutti gli avvenimenti hanno assunto fin dalle prime fasi i contorni dell’incubo. Un incubo ancor più angoscioso perché gli si può dare un nome ben preciso: violenza di Stato. Un gruppo di Carabinieri che si trasformano in carnefici crudeli e spietati per scovare la verità sull’assassinio dei loro colleghi o, almeno, una verità fra le tante. Una verità comoda per molti poiché costruirono un “delitto perfetto”: degli innocenti in carcere o in fuga in un Paese straniero, le indagini chiuse, i reali responsabili in libertà.
La sensazione è che gli inquirenti avessero fretta di chiudere le indagini e consegnare alla stampa, alla magistratura e all’opinione pubblica dei colpevoli. Veri, presunti o falsi che fossero. Per gli inquirenti quei giovani “erano tutti criminali, uomini da incatenare, vite da sprecare, senza lasciar traccia”.
Cosa accadde realmente quella notte?
Chi furono gli esecutori materiali del duplice omicidio?
Chi gli eventuali mandanti?
Perché furono assassinati i due carabinieri?
Cosa hanno fatto o visto per “meritare” di fare quella fine?

Giovanni Calvaruso