Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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TFF37 - "L'Ultimo Piano": la vita di una piccola comunità


Nove registi provenienti dalla Scuola G.M. Volonté di Roma raccontano la vita di tre giovani da fuorisede e di un ex bassista punk.


TFF37 -
Tre giovani ed un ex cantante punk vivono all'ultimo piano di un appartemanto nel quartiere di Tro Marancia a Roma. Una convivenza apparentemente normale nella casa appartenuto al gruppo musicale capeggiato da Aurelio, interpretato magistralmente da Francesco Acquaroli. Diana è una ragazza ucraina, l'ultima arriva nella casa, che sta studiando a Roma giurisprudenza. Mattia consegna a domicilio il cibo nelle case, facendo chilometri in bicicletta ed ha il sogno di comprarsi una casa tutta per lui. Flora è una barista dalla vita sconfusionata. Infine, ad abitare l'appartamento vi è il padrone di casa, Aurelio, che da quando si è sciolto il gruppo musicale, in cui cantava, non è piuù uscito di casa e vive di paranoie, nel ricordo dei bei tempi passati. Tra di loro sembra instaurarsi un certo equilibrio, fin quando non arriva la "catarsi", che li porterà a confrontarsi con loro stesso e con gli altri.

"L'Ultimo Piano", film collettivo diretto da nove giovani registi (Giulia Cacchioni, Marcello Caporiccio, Egidio Alessandro Carchedi, Francesco Di Nuzzo, Francesco Fulvio Ferrari, Luca Iacoella, Giulia Lapenna, Giansalvo Pinocchio e Sabrina Podda) con la supervisione di Daniele Vicari e prodotto dalla Scuola d'Arte Cinematografica “Gian Maria Volonté” di Roma è un film godibilissimo e ben sviluppato. La sua struttura narrativa è solida, con qualche caduta nei dialoghi e nelle sceneggiatura nel dramma finale. A dare una marcia in più al film è Francesco Acquaroli, con un'interpretazione sopra le righe nei panni dell'ex cantante punk. Attorno a lui gravitano le esistenze più o meno felici degli altri personaggi, che compongono la piccola comunità all'interno dell'appartamento all'ultimo piano.

L'esperimento di regia e sceneggiatura collettiva funziona, ed innesca nello spettatore un interesse crescente per la vita di questo gruppo di persone. Le quattro esistenze, tra loro agli antipodi, riescono a creare un'empatia ed un'affezione verso tutti e quattro i coinquilini, ben diretti ed amalgamati tra di loro. Gli autori non cedono alla facile tentazione di cadere nel grottesco, anzi, sono ben consapevoli di rappresentare la realtà,una realtà che gli appartiene per età anagrafica e per essere studenti fuori sede.

30/11/2019, 17:58

Simone Pinchiorri