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FESTIVAL DEL CINEMA DI PORRETTA XVIII - Tutti i premiati


FESTIVAL DEL CINEMA DI PORRETTA XVIII - Tutti i premiati
Sindaco ART Giuseppe Nanni e Abel Ferrara
Si è conclusa sabato 14 dicembre 2019 la diciottesima edizione del Festival del Cinema di Porretta Terme, in netta crescita sia come pubblico (oltre 5000 presenze) che nella proposta cinematografica con 23 lungometraggi e 26 cortometraggi, fra cui 4 prime nazionali. Tantissimi anche gli ospiti fra registi, autori e produttori. Una crescita che mostra come il Festival, nato diciotto anni fa nel ricordo della fondamentale Mostra Del Cinema Libero, oggi ha conquistato, forte di queste basi profonde, una propria identità e cammina sulle proprie gambe.

I momenti salienti della serata conclusiva sono stati la premiazione del Concorso Fuori dal Giro, la consegna dei premi alla carriera ad Abel Ferrara e Citto Maselli, la consegna del Premio Elio Petri alla sua prima edizione a IL TRADITORE di Marco Bellocchio.

Il film SOLE di Carlo Sironi si è aggiudicato la settima edizione del “Concorso Fuori dal Giro” mentre il film SOLO COSE BELLE di Kristian Gianfreda ha conquistato il premio della Giuria Giovani. Due film belli e profondi, che hanno come protagonisti coppie di ragazzi che affrontano temi e problemi della vita adulta, con tenacia, talvolta paura e intensità e nel caso del film premiato dalla giuria dei giovani, anche con numerose risate.
Il Concorso Fuori dal Giro propone e premia film italiani di valore che hanno tuttavia avuto minor fortuna distributiva.

Se il premio SOLE è frutto della votazione del pubblico alla fine di ogni proiezione, l’altro premio è frutto del lavoro della Giuria Giovani che così motiva: la giuria conferisce il premio a SOLO COSE BELLE, film in grado di distinguersi per aver trattato temi che attraversano la società italiana di questi anni: diversità, inclusione, lotta contro i pregiudizi, con delicatezza e a tratti ilarità, riprendendo alcuni degli schemi narrativi della commedia italiana.

Questi il saluto e il ringraziamento dei due registi: “Vorrei innanzitutto salutare la città di Porretta Terme e ringraziare lo staff del Festival del Cinema di Porretta. - scrive Carlo Sironi - Ricevere il premio del pubblico, che è sempre il più desiderato, è un grande onore. Specialmente in questo caso avendolo ottenuto per SOLE, la mia opera prima. Ancora grazie, spero di rivedervi presto.”

“Vorrei ringraziare ogni singolo giurato per aver premiato SOLO COSE BELLE al Festiva del Cinema di Porretta. – scrive Kristian Gianfreda - Mi avete fatto ricordare quando avevo la vostra età, uno dei periodi più complessi della mia vita. Nonostante tutto mi ritrovo qui ed ora a ringraziare per un premio ottenuto per un mio film. Vorrei ringraziare allo stesso modo anche tutti coloro che hanno lavorato al film del quale siamo tutti orgogliosi. Inoltre un ringraziamento agli organizzatori di questo Festival, la città di Porretta e spero di rivedervi nuovamente il prossimo anno.”

Tanto cinema con la “c” maiuscola protagonista della serata, che ha visto salire sul palco del Cinema Kursaal di Porretta alcuni trai nomi più importanti della scena italiana e internazionale.
L’ospite d’onore di questa edizione, Abel Ferrara, presente a Porretta con la moglie e attrice Cristina Chiriac e la figlia, ha ricevuto il Premio alla carriera, dopo aver incontrato, nel pomeriggio, il pubblico in una lunga, divertente e animata masterclass, occasione di scambi e commenti con il pubblico su temi non solo cinematografici. A lui il Festival ha dedicato una retrospettiva di alcuni dei suoi film compreso, l’ultimo lavoro in ordine di tempo Tommaso.
Così il regista ha ringraziato il Festival “Vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno scelto per questo riconoscimento: un festival che ha avuto inizio con il coraggio di mostrare ULTIMO TANGO A PARIGI e che è così associato alla parola LIBERO lo fa essere ancora più speciale per me e per tutta la mia troupe. Grazie molto”

Così leggiamo nella motivazione al Premio alla Carriera: Abel Ferrara: è uno dei più sorprendenti talenti del cinema contemporaneo. Ha mosso i suoi primi passi nel cinema americano mostrando le sue capacità di sovvertire gli stilemi dei generi tradizionali con intelligenza e profondità: film come Il cattivo Tenente, The Addiction e Our Xmas hanno saputo reinventare il modo di narrare e hanno reso indimenticabili le performances degli attori che vi hanno partecipato. In seguito, Ferrara ha scelto di vivere in Italia, alla ricerca delle proprie radici e nel nostro paese ha diretto film e documentari altrettanto innovativi e provocatori, passando dalla realtà di Napoli alle vicende di Pasolini. C'è però un minimo comune denominatore che lega l'esperienza americana con quella italiana: ed è il suo talento nel riuscire sempre a sorprendere, sfuggendo alla banalità e alle trappole del "politicamente corretto".

Sabato sera è stato consegnato un secondo importante Premio alla carriera, al regista Citto Maselli , presente in sala, che con il suo cinema impegnato ha dato impulso alla cinematografia italiana. Il premio alla carriera assegnato a Citto Maselli è per il festival di Porretta una precisa scelta di campo, perché tutta la carriera e la vita di Citto Maselli sono state contrassegnate da una profonda, sincera, coerente presa di posizione: quella di lottare dalla parte di chi lavora e di farlo sia come intellettuale sia come regista. Il suo impegno politico è sotto gli occhi di tutti e i suoi film sono una preziosa testimonianza di come, grazie a un grande bagaglio culturale e a un grande amore per l'arte cinematografica, il suo modo di raccontare le scelte e le passioni non sia mai caduto nella banalità. Maselli ha mosso i suoi primi passi giocando tra le gambe di Pirandello e ha frequentato giovanissimo i set di Michelangelo Antonioni, ha diretto il più grande attore del dopoguerra (Gian Maria Volonté) e ha raccontato senza timori reverenziali le discussioni e le miserie di un mondo intellettuale che conosceva bene. Il premio alla carriera da parte di un festival che è giovane, ma che è al tempo stesso radicato in un passato glorioso, vuole essere un riconoscimento del suo ruolo di esempio per chiunque voglia oggi accostarsi alla Settima Arte.

A lui Porretta ha voluto dedicare un momento ulteriore, nel quale è stato presentato il libro di Giacomo Martini dal titolo “Il cinema di Citto Maselli”.

Tra i celebrati c’è stato anche Marco Bellocchio che con il suo Il Traditore si è aggiudicato la prima edizione del Premio Nazionale Elio Petri. A ritirarlo è arrivata a Porretta una delle sceneggiatrici italiane più quotate del momento, Ludovica Rampoldi.

Marco Bellocchio, che non ha potuto raggiungere Porretta per motivi professionali, ha mandato un suo commento: "Un premio non può che dare piacere. Se poi si associa a Porretta suscita ricordi vivi: vicino a Porretta – alla Rocchetta Mattei di Grizzana Morandi – girai Enrico IV e ci stabilimmo proprio lì per tutta la durata delle riprese in esterni. Ho un bel ricordo di serate passate con Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale…
E poi, per tanti anni, ho seguito il Festival che si faceva a Porretta. Avevo un buon rapporto con Giacomo Martini che era l’anima della manifestazione.
Ogni premio ha una sua caratteristica e questo, intitolato a Elio Petri è ancora più gradito. Petri era un autore fuori dal gusto alla moda, nonostante l’importanza di tutti i suoi film e in particolare di quel capolavoro che è “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”. Era un grande artista, il cui stile allora non era molto capito. Si seguiva la nouvelle vague o Rossellini.
Dunque un premio intitolato a Petri ha un grande significato e riceverlo è un doppio piacere, perché è un riconoscimento al mio film, ma anche a lui.
Sento che la carriera del Traditore, pur tra alti e bassi, è stata piuttosto gloriosa. Ma, come dice Falcone “tutte le cose hanno una fine”. Forse è ora di cominciare a pensare ad altro".

15/12/2019, 20:28