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TOLO TOLO - Un nuovo giro del mondo per guardare l'Italia


Esce il primo di gennaio il nuovo, atteso film di Checco Zalone, stavolta anche regista di se stesso. Soggetto e sceneggiatura scritte insieme a Paolo Virzì, per una storia che parte dalla Puglia, prosegue in Africa e finisce in Italia. In sala con Medusa in oltre 1250 sale.


TOLO TOLO - Un nuovo giro del mondo per guardare l'Italia
Checco zalone in "olo Tolo" in sala dal 1 gennaio
Luca Medici, in arte Checco Zalone, debutta alla regia. Dopo il divorzio da Gennaro Nunziante, che gli garantiva un appoggio sia tecnico sia artistico notevolissimo, il comico pugliese si allea con Paolo Virzì per soggetto e sceneggiatura ponendo come sempre l’obiettivo sul peggio dell’Italia e soprattutto degli italiani. Come commedia che si rispetti, Tolo Tolo, inquadra i peggiori difetti in un contesto preciso e attuale, quello del fenomeno dell’immigrazione, usando stereotipi, ideali per riuscire a comunicare con una certa, larga parte del paese.

Il nuovo film di Checco Zalone parte dalle pessime abitudini di casa nostra (non di tutti fortunatamente), e arriva a guardare in casa di coloro che molti percepiscono come invasori, sin da prima di cominciare ad intraprendere quel viaggio verso le nostre coste. E anche lì Luca Medici riesce a mostrare più vizi che virtù, italianizzando (anche qui con qualche stereotipo) quelli che da qui vediamo come una massa solo al momento dell’arrivo.

E fin qui, sul messaggio e sulle intenzioni, "Tolo Tolo" merita solo complimenti. La bocca si storce quando dobbiamo valutare la storia e i personaggi. Infatti troppo spesso il susseguirsi delle scene sembra slegato, gli eventi sono collegati da una conseguenzialità molto sottile e soprattutto i personaggi danno l’impressione di essere usati per il racconto e poco amalgamati con questo.

Mentre nei film precedenti di Checco Zalone anche l’ultima comparsa era indispensabile al quadro d’insieme (merito anche di Nunziante) qui i personaggi sembrano (come è spesso successo nei recenti film di Virzì) inventati e sfruttati per servire e alimentare la storia. Appaiono dal nulla, si uniscono al viaggio con una falsa importanza, svolgono il loro lavoro neanche da gregari ma semplicemente da sponde e scompaiono nel nulla senza lasciare traccia. Oltre al protagonista, i personaggi sembrano privi di carattere, tranne un paio: l’avvocato interpretato da Nicola Nocella, lucido e privo di ricami e il disoccupato di Spinazzola (Gianni D’Addario) irresistibile nella sua scalata senza meriti.

Da "Tolo Tolo" non aspettatevi grasse risate ma un unico sorriso che vi accompagnerà dall’inizio alla fine e che aiuterà a far riflettere chi crede di andare al cinema (speriamo tanti) solo per staccare la spina e divertirsi per un paio d’ore.

31/12/2019, 11:29

Stefano Amadio