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FIGLI - Quando arriva il secondo figlio, la tragedia ha inizio


Un film dello scomparso Mattia Torre, diretto da Giuseppe Bonito, che racconta le vicende di una coppia alle prese con un secondo bambino. Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea sono i genitori che si trovano ad affrontare le tipiche difficoltà della situazione ma anche un faccia a faccia indispensabile. Nel cast Stefano Fresi, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Andrea Sartoretti, Carlo De Ruggeri, Massimo De Lorenzo e Gianfelice Imparato. In sala con vision Distribution dal 23 gennaio


FIGLI - Quando arriva il secondo figlio, la tragedia ha inizio
Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea in "Figli"
Un omaggio sentito, un omaggio di tutti gli amici e compagni di lavoro a Mattia Torre. C’è tutto il gruppo di Boris ma anche il suo stile, la sua visione della realtà, l’ironia e l’originalità. La coppia al centro del film, Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea, i loro figli e le difficoltà di trovarsi ad affrontare il ruolo di genitori al centro del racconto.

Per Mattia Torre, scomparso prematuramente lo scorso luglio, l’obiettivo era mettere in scena con grande ironia e sarcasmo una coppia come tante, in grado di fare da specchio a un paese contraddittorio e pieno di spunti da raccontare. Ma più che la nascita di un secondo figlio, è proprio la relazione di coppia al centro della vicenda, quando i dubbi e la stanchezza la mettono in pericolo di fronte a ogni situazione.

"Figli" diretto da Giuseppe Bonito (Pulce non c'è), ha un ritmo serrato, arricchito da molte situazioni originali e battute divertenti e, anche grazie alla scrittura di Mattia Torre, è ricco di personaggi caratteristici che potremmo incontrare ogni giorno ma che sembrano narrati sotto una luce particolare, capace di renderli funzionali alla storia.

Anche Cortellesi e Mastandrea, sono rispettosi dell’autore del film e limitano i personalismi mettendosi a disposizione per far emergere il personaggio. Il gruppo di attori “amici” che sin da Boris ha contribuito a creare una tv e un cinema nuovo nel panorama italiano, è presente anche con piccolissimi ruoli da una battuta.

Un accenno di moralismo nel finale mette per qualche istante in ombra la schiettezza dell’autore. Ma, malgrado tutto, l’occhio critico di Mattia Torre era pur sempre un occhio italiano.

17/01/2020, 18:48

Stefano Amadio