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Note di regia di "Vivi e Lascia Vivere"


Note di regia di
Il tema di questa serie è il cambiamento, in particolare la possibilità che ognuno di noi dovrebbe darsi quando la vita ti spiazza o ti fa male e ti mette davanti a qualcosa che non avevi previsto. La possibilità di prendere un evento doloroso, o una novità spiazzante, come un’opportunità per rivedere la propria esistenza e magari capire come mettersi in gioco. Nella serie l’evento scatenante di questo cambiamento è la morte inaspettata del capofamiglia. Tutti, per prima la madre (Elena Sofia Ricci) e poi figli, si trovano improvvisamente costretti a confrontarsi con le questioni pratiche di tutti i giorni, scoprono lati nascosti del proprio carattere ed emozioni che non conoscevano che inizialmente li metteranno in crisi ma che poi li faranno cambiare e crescere diventando ogni giorno più sicuri di sé.

Questa condizione di trasformazione, di cambiamento, oggi più che mai mi fa riflettere su quello che sta accadendo a tutti noi a livello mondiale. Il Coronavirus ci ha costretti a cambiare stile di vita, a relazionarci con gli altri e con noi stessi in un modo totalmente diverso e nuovo. Non voglio fare un paragone forse troppo azzardato ma Vivi e lascia vivere, oltre a essere una serie family, è una serie in grado di farci riflettere sul fatto che bisogna essere capaci, anche quando un evento così devastante irrompe nelle nostre vite, di trovare il lato positivo. Il personaggio di Elena Sofia Ricci è ispirato a quel tipo di donna che molti di noi hanno conosciuto nella vita o che abbiamo visto rappresentato in molti film. Io mi sono ispirato al personaggio di Filumena Marturano.

Donne dal carattere forte che non hanno paura di mostrare le loro fragilità anche a costo di mettere a repentaglio la propria condizione. Accanto al racconto di una donna forte come il personaggio interpretato da Elena Sofia Ricci, in questa serie c’è anche la mia Napoli. Il mio desiderio è stato quello di far vedere un lato di Napoli che da molto tempo non si racconta più: i suoi colori, la sua luce, il suo splendore, quello che di fatto Napoli è sempre stata, una città che cambia continuamente e che si muove. Lo stesso movimento ho cercato di mantenerlo nella mia regia: molto è stato girato con la macchina a mano proprio per rendere più reali e più vivaci i personaggi, le situazioni e i luoghi.

Pappi Corsicato