Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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DIALOGO CONTRO IL NAUFRAGIO - Episodio 2


DIALOGO CONTRO IL NAUFRAGIO - Episodio 2
E’ il Borgo di Cannistrà (Barcellona Pozzo di Gotto) a fare da location al secondo episodio di “Dialogo contro il naufragio”, il progetto di serie di cortometraggi della durata convenzionale di circa dieci minuti. La serie è ideata da VRAB pictures, il connubio creativo e professionale di Giovanni La Fauci (artista, autore, scenografo, costumista, musicista) e Lucilla Mininno (autrice, regista, attrice). Per questo secondo episodio l’associazione culturale Cannistrà, presieduta da Vincenzo Mirabile, in linea con la sua attività, ha messo a disposizione della serie i luoghi del borgo e tutta la partecipazione dei suoi abitanti.

L’associazione, infatti, lavora da sempre e costantemente per valorizzare le risorse umane e territoriali del piccolo borgo, riscoprirne le radici e contribuire allo sviluppo comune.  La vocazione artistica di questo territorio ha radici molto lontane. Basti pensare che Cannistrà ha ospitato pittori quali RENATO GUTTUSO e GIUSEPPE MIGNECO, che, affascinati dal paesaggio, lo immortalavano nelle loro tele.

Per la realizzazione della serie, VRAB pictures collabora con Roberto Bonaventura (regista), Enzo Cimino (sound designer), Paolo Galletta (fotografo), Claudio La Rosa (produttore, musicista, tecnico del suono), Pier Luca Marzo (sociologo).
Dedicata all’Arte e al Pubblico, la serie “Dialogo contro il naufragio” è stata ispirata dalle “Lettere a Lucilio” di Seneca e nasce dalla volontà di tornare a una questione che gli autori ritengono cruciale, il diretto contatto con chi è mancato e manca loro di più: il pubblico. E’ una serie in divenire che, nella sua realizzazione, sceglie di seguire liberamente l’andamento delle altalenanti vicissitudini normative e burocratiche, l’applicazione dei decreti che disciplinano le riaperture e le restrizioni dettate dall’attuale pandemia.

La serie potrebbe per questo durare dieci episodi come cento e la sua realizzazione è incatenata alla disponibilità di artisti e interpreti. Quello che si vuole narrare è come, nel presente storico, l’artista non possa fermarsi. Ora si tratta di saper ascoltare, di riaffacciarsi lentamente su un mondo ferito, un mondo con le orecchie e gli occhi spaccati, chi dallo stravolgimento della propria esistenza, chi dalla caduta, chi dal dolore, chi dal panico, e più universalmente dalla paura di riaprire un piccolo dialogo…

04/07/2020, 08:42