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PASTRONE! - Anteprima torinese venerdì 17 luglio


PASTRONE! - Anteprima torinese venerdì 17 luglio
Il Glocal Film Festival, dedicato alla creatività e all’industria cinematografica piemontese, ha visto la sospensione della 19a edizione, ma dal 15 luglio al 4 agosto torna dal vivo con 9 proiezioni diffuse in 7 arene e spazi culturali torinesi nella speciale versione GLOCAL D’ESTATE.

In programma venerdì 17 luglio l’anteprima cittadina PASTRONE!, documentario che avrebbe dovuto inaugurare il festival di marzo, in cui il regista Lorenzo De Nicola indaga e ricostruisce la figura del massimo esponente del cinema muto Giovanni Pastrone, personificazione stessa della settima arte piemontese.

In occasione della speciale serata Glocal, accolta all’interno della rassegna Cinema a Palazzo organizzata da Distretto Cinema, il regista torinese d’adozione Lorenzo De Nicola introdurrà alle 22.00 la proiezione di Pastrone!, insieme a Gabriele Diverio - direttore Glocal Film Festival, Alessandro Gaido – presidente Piemonte Movie e Fulvio Paganin - direttore Cinema a Palazzo.

“Ero alla ricerca di un elemento chiave che unisse le fasi della vita di Pastrone: infanzia/adolescenza, cinema e medicina” racconta Lorenzo De Nicola, che ha iniziato il suo studio su Pastrone nel 2000 fino a esserne riconosciuto come biografo ufficiale a livello italiano e internazionale “Tassello fondamentale è stato il ritrovamento del manoscritto Virus et homo che ha fornito una serie di indizi finora sconosciuti attraverso i quali è stato possibile rileggere i materiali sotto una nuova luce”.

Nato nel 1883 in provincia di Asti e scomparso poco più di sessant’anni fa, per tutti Pastrone è legato al suo più grande successo, il colossal del 1914 Cabiria, ma prima ancora è stato violinista, contabile in una delle prime case cinematografiche torinesi, regista e produttore di film storici, poi, negli anni ’20, nonostante il successo dei suoi film lascia tutto per diventare medico autodidatta. Dopo aver dominato per poco più di un decennio il cinema delle origini riscrivendone le regole, Pastrone decide di dedicare il resto della vita all’ancestrale lotta dell’uomo contro la morte.

Il documentario Pastrone! (Italia, 2019, 90’) parte proprio dal ritrovamento e trascrizione di questo manoscritto autobiografico di Pastrone, che spingono il regista a mettersi di nuovo sulle sue tracce, alla riscoperta di un emblematico esponente del ‘900. In seguito a un susseguirsi di scoperte di materiali inediti e oggetti che ricompaiono dal passato, viene a galla una nuova e stupefacente versione dei fatti: “Giovanni Pastrone non è più solamente il regista di Cabiria” continua il regista “È un vero e proprio pensatore, inventore e sperimentatore, in cui il suo orizzonte culturale si espande grazie a un eclettismo che lo porta ad abbracciare le dottrine più remote”.

Dall’archivio personale del nipote di Pastrone sono emersi carteggi inerenti al cinema e al dopo cinema, fotogrammi di film scomparsi, decine di soggetti inediti di film realizzati o mai realizzati, quotidiani perfettamente conservati che costituiscono la rassegna stampa di una vita, brevetti di un’esistenza dedicata ai flussi elettrici, oggetti e documenti del suo estenuante percorso medico.

“Nascosta in una cascina di campagna, ho rinvenuto forse il pezzo più emozionante di tutta questa ricerca: la macchina guaritrice.” racconta De Nicola “Oggetto mitico ritenuto scomparso, la cui esistenza è stata rimbalzata nei decenni dai racconti di alcuni testimoni o dai carteggi del regista. Il suo vero moloch, la sua invenzione cui dedicò tutta la vita, invece esiste ed è venuto il momento di farla conoscere.”

Pastrone!, prodotto da Clean Film in coproduzione con Lab 80 film, e realizzato con il sostegno economico del Ministeri dei Beni e delle attività culturali – Direzione Generale per il cinema, e con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte – Doc Film Fund 2018, riconsegna al pubblico del nuovo millennio la figura di Pastrone nella sua interezza, da una parte testimonia l’ossessivo percorso conoscitivo di Pastrone, dall’altra si cala nell’universo personale e intimo del ricercatore/regista che viene travolto dall’ossessione per la medicina non riuscendo più a liberarsene.

15/07/2020, 09:55