VENEZIA 77 - Il Premio UNIMED a "Quo Vadis, Aida?"


VENEZIA 77 - Il Premio UNIMED a
In occasione della 77° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, una giuria internazionale composta da 12 studenti provenienti da università associate ad UNIMED, ha assegnato il “Premio UNIMED 2020” al film che meglio rispecchia il valore della diversità culturale, promuove la libertà di espressione artistica e gli scambi culturali.

Il premio UNIMED, premio collaterale alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e quest’anno alla sua quarta edizione, nasce dalla collaborazione tra UNIMED – Unione delle Università del Mediterraneo, un’associazione di 130 università di 23 paesi di entrambe le sponde del Mediterraneo e la Biennale di Venezia.

L’UNIMED ha come obiettivo quello di sviluppare la ricerca e l’istruzione universitaria nell’area euro-mediterranea al fine di contribuire alla cooperazione scientifica, culturale, sociale ed economica nella regione.
Il premio è stato istituito in memoria del Prof. Franco Rizzi, ex Segretario Generale e fondatore dell’UNIMED, per l’impegno lungo tutto l’arco della vita e carriera per migliorare la cooperazione tra le università euro-mediterranee.

La giuria internazionale di studenti universitari che ha partecipato alla 77° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha conferito il Premio UNIMED 2020 al film “Quo Vadis, Aida?” di Jasmila Žbanić, per il suo valore artistico e la sua capacità di rappresentare i temi attuali dell’integrazione e del multiculturalismo.
La giuria ha motivato la sua scelta come segue: “Il film ha il merito di raccontare in maniera diretta e toccante la guerra di dissoluzione della Jugoslavia, nell’area di confine di Srebrenica. Attraverso gli occhi del personaggio di Aida, veniamo coinvolti nel dramma di una comunità che, pur abitando la stessa terra, si ritrova separata culturalmente. La scelta del registro stilistico è volta a enfatizzare il dualismo della protagonista, madre e interprete. Una regia sobria, concreta e strettamente legata alla realtà, lascia nello spettatore una sensazione di disillusione e un silenzio assordante. Il film è un invito a non coprirsi gli occhi di fronte alle brutalità del passato, aprendo una riflessione su un presente ancora troppo controverso.”

11/09/2020, 20:35