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LUNIGIANA CINEMA FESTIVAL 4 - I vincitori


LUNIGIANA CINEMA FESTIVAL 4 - I vincitori
Si è conclusa con successo a Fivizzano la tre giorni del Lunigiana Cinema Fest­ival, cinema, libri, ambiente e diritti umani. Il festival diretto dal regista Daniele Ceccarini è organizzata dall'associazione Tatiana Pavlova, patrocinato e realizz­ato grazie al contri­buto del Comune di Fivizzano che sostiene e promuove l’iniziativa grazie all'impegno dell'assessore alla cultura e al turismo Francesca Nobili, in collaborazione con le Officine Tok, l'Associazione Passi Paesi Parole e il patrocinio di Diari di Cineclub, periodico indipendente di cultura cinematografica e Russia Privet che promuove il turismo, l'arte e la cultura nell'Unione Economica Eurasiatica. Durante la cerimonia di premiazione i cortometraggi sono stati proiettati nel suggestivo scenario del Museo San Giovanni ed è stato consegnato il Premio alla carriera all'attrice Erika Blanc.

Ecco tutti in premiati con le motivazioni.

Miglio corto sui DIRITTI UMANI
Until the last drop di Tim Webster e Ernesto Cabellos
Fino all’ultima goccia del nostro essere, non solo d’acqua. “Prendete parte alla lotta, qualunque essa sia… e fino in fondo” sussurrano, afflitti ma non sopraffatti, Webster e Cabellos nel loro appello audiovisivo. Prender parte, tuttavia, coscienti che anche qualora non vi fosse più alcuna speranza, ciò che conta non sarà l’esito bensì lo spirito con cui si arriverà ad esso. E se in un quadro di discordie, fatica e incertezze, come quello offertoci, è ancora possibile meravigliarsi della singolare livrea di un pesce, dell’alba fra gli arbusti o sorridere assieme ai bimbi per la buffa danza di un pappagallo forse anche l’Occidente potrà riscoprire quell’ardore e purezza di sguardo, da decenni infiacchiti.

Miglior corto tema AMBIENTE
Deshdentau - L’ultimo tabarkino di Andrea Belcastro
Gli idiomi si dissolvono, come i confini. Il tempo, i ricordi, non li fa diventare belli. Saggia, fiera: aggettivi che mal si addicono a quell’età detta vecchiaia che fa dono solo di miraggi e solchi profondi nel collo e nelle mani. Il paesaggio sardo domina su tutto, scosso dal vento; ora alleato ora intralcio, mai davvero amico. Pudico e tenacemente fiducioso nella forza evocativa dell’inquadratura fissa, Belcastro esplora un angolo di mondo dove Uomo e Natura sono, vivaddio, ancora tutt’uno e, dopo mesi di privazioni, che gioia vedere un bacio dato, con l’affetto di un nipote, sulla guancia di chi giovane non è più! Quanto dovremo aspettare prima di poterlo dare anche noi?

Miglior corto a TEMA LIBERO
Biagio di Matteo Tiberia
Bando agli intellettualismi: Tiberia ama giocare. Fra citazioni dispettose di “Forgotten Silver” di Peter Jackson, “Eliminate Smoochy” di Danny DeVito e un personalissimo omaggio al compianto Claudio Caligari, possiamo ben dire di aver giocato al suo fianco. Ma fra scherzi e giochi molte verità si possono dire. Una su tutte: se mai un giorno tornasse il pupazzo Uan di “Bim Bum Bam” e parlasse di “cinema-verità” e degrado urbano anziché di giocattoli cambierebbe poco in quanto ormai non vi è aspetto della realtà, frivolo o tragico, che oggi non possa diventare “merce” sul piccolo schermo. In “Biagio” ridere è, in fondo, come piangere, sebbene in differente maniera.

PREMIO DIARI DI CINECLUB
APE REGIA di Nicola Sorcinelli.
Il film è un amalgama delicato e coinvolgente di temi classici come la libertà, ma anche la cooperazione e l'accoglienza, senza che essi diventino una facile enunciazione di principi ma si incarnano nei personaggi che si muovono con semplicità ma efficacia nelle sequenze cinematografiche ben montate.

MENZIONE SPECIALE Per la conservazione e la valorizzazione delle tradizioni contadine
La castagna di Gianni Borrini
Non resta che ringraziare il regista dedicandogli alcuni versi di Romana Rompato (1884-1955), poetessa vicentina: Per le montagne s’odon cantare le spigolatrici dei boschi, che le castagne san raccattare sull’orlo dei baratri foschi. Le caldarroste domani a sera, ci scoppietteranno sul fuoco. Chiuse le imposte noi, matta schiera, faremo battaglie per gioco.

Apollo 18 di Marco Renga
C’era una volta un fanciullo paffutello che voleva viaggiare nello Spazio per scoprire nuove, lontane civiltà ma gli sforzi per costruire un velivolo valsero a poco: un mattino apparve, infatti, sulla battigia vicino casa uno strano essere barbuto, tremante ma vigoroso, occhi grandi e pelle scura, dalle cui labbra uscivano assurde parole. Il fanciullo non poteva crederci: un alieno è sceso sulla Terra! Ma perché è arrivato proprio qui e ora? Cosa lo spaventa? Quale messaggio porta con sé? La breve fantasia “cosmica” di Renga soddisfa quanto il poeta Gozzano si augurava riguardo all’avvenire del cinema: esso avrebbe dovuto assumere le forme della fiaba, perché solo così la realtà, anche quella più ispida come la politica d’immigrazione, sarebbe forse giunta al pubblico nella sua essenza, più vivida che mai. Dubbio finale: volete davvero conoscere un extraterrestre? Mettetevi davanti allo specchio… e guardatevi.

Menzione Speciale per l'Ambiente
Fai la differenzia(ta) realizzato dalla Scuola Primaria di Monzone dell'Istituto Comprensivo A. Moratti di Fivizzano
Per essere riuscitI a comuniciare con originalità e immediatezza un messaggio importante per il futuro del nostro pianeta come l’amore e la cura per l’ambiente.

06/10/2020, 07:38