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CORTO E FIENO 11 - I vincitori


CORTO E FIENO 11 - I vincitori
PREMIO FRUTTETO – RASTRELLO D’ORO
Bustarenga, Ana Maria Gomes, Portogallo, Francia 2019, 30’
Riflessione giocosa e mai banale sull’amore e sulla costruzione sociale dei ruoli di genere, della maschilità e della femminilità. La regista ha la capacità di tessere un racconto personale e sociologico al tempo stesso, all’interno del quale riesce a mettersi pienamente in gioco in prima persona, tematizzando così il proprio rapporto con una cultura e una tradizione di cui è sia figlia che testimone. Il risultato è un racconto corale animato da ritratti significativamente genuini, aperti e vitali di un mondo rurale presentato senza idealizzazioni né mitizzazioni.

PREMIO GERMOGLI – INNAFFIATOIO D’ORO
Pouštět draka (The Kite), Martin Smatana, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia 2019, 13’
Commovente racconto di formazione sulla ciclicità delle stagioni – della natura e della vita – e sull’importanza delle cose che restano. Toccante, sensibile e genuinamente avvincente pur nella sua (apparente) semplicità. Grazie a uno stile di giocosa matericità, restituisce la freschezza inebriante e la saggezza profonda di una favola per bambini.

PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA dedicato a Maria Adriana Prolo – ZAPPINO D’ORO EX AEQUO
Qu’importe si les bêtes meurent (So What If The Goats Die), Sofia Alaoui, Francia 2019, 23’
Per il suo modo di padroneggiare la sceneggiatura, la direzione degli attori, la glorificazione della natura e per il suo modo di farci riflettere all’aperto, aprendo finestre su altre possibilità di vivere il nostro rapporto con il soprannaturale e la parte intima e sociale della nostra spiritualità.

Kolektyviniai sodai (Community Gardens), Vytautas Katkus, Lituania 2019, 15’
Per il suo modo di problematizzare il ritorno a un mondo rurale attraverso un linguaggio cinematografico sapiente e colto, che fa anche riferimenti alla storia del cinema, e per la sua forma ricchissima di accenni storici sui giardini collettivi dell’epoca sovietica e le loro dacie, nell’ambito però odierno.

PREMIO DEL PUBBLICO – VANGA D’ORO
Tony and The Bull, John McFarlane, Gran Bretagna 2018, 16’

PREMIO SAME – tra meccanica e agricoltura
Tuda, gde net dorog (Where There Are No Roads), Leonid Balanev, Russia 2019, 10’
Un film che procede con l’incedere di un motore, col passo incessante dell’innovazione, arricchito dai molteplici e formidabili materiali d’archivio di diversa natura. Il film racconta egregiamente il genio di una persona con un linguaggio filmico e una narrazione che emulano la velocità del motore e dell’innovazione.

MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA
Anna, Dekel Berenson, Gran Bretagna, Ucraina, Israele 2019, 15’
Un ritratto acuto, sensibile ed empatico di una donna di mezza età che si aggrappa al sogno di una vita migliore, disperatamente in cerca di un cambiamento. Un’evoluzione melodrammatica eppure pudìca di un personaggio che prende coscienza dell’assurdità del presente e delle false speranze del futuro. Una menzione speciale per la capacità mutevole e trasformativa dell’attrice protagonista, in grado di restituire la duplicità di una figura femminile che da sola regge il film nella sua interezza. Una donna che è scesa a compromessi con certe strutture sociali per sopravvivere, ma che allo stesso tempo non riesce ad arrendersi del tutto alla disillusione, rimanendo tragicamente aggrappata alla speranza che là fuori ci possa davvero essere altro per lei.

PREMIO ASILO BIANCO
La storia del lupo e della cicala, Filippo Biagianti, Italia 2019, 15’
Una testimonianza intensa di un’Italia che sta scomparendo. La semplicità e la resilienza di un vero cittadino rurale narrate con eleganza e originalità.

PREMIO BEST BEAST EX AEQUO
Tony and The Bull, John McFarlane, Gran Bretagna 2018, 16’
Il racconto di un animale che sa riscattare e confortare la vita di un uomo; un’amicizia salvifica mai scontata che investe il regno animale senza distinzioni e arricchisce la vita in tutte le sue espressioni.

I Feel Your Eyes, Grégoire Verbeke, Belgio 2019, 25’
Quasi un documentario d’osservazione costruito sulla dialettica tra micro e macro, giorno e notte, interno ed esterno. La narrazione, dai tempi dilatati e distesi, procede per quadri, dando risalto ai dettagli minuti di una realtà quotidiana condivisa tra uomo e cavallo. Una vicinanza (non solo) fisica che si traduce in vera compartecipazione delle lunghe attese, del sacrificio e della laboriosa preparazione per un evento che sembra non dover arrivare mai.

12/10/2020, 10:04