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PORRETTA CINEMA 2020 - Andrea Sartoretti:
"Onorato per il premio Petri"


PORRETTA CINEMA 2020 - Andrea Sartoretti:
Andrea Sartoretti
Primo attore a ricevere il Premio Elio Petri assegnato dal Festival del Cinema di Porretta Terme - Porretta Cinema è Andrea Sartoretti, scelto anche per "la sua professionalità e la sua capacità di un approccio eclettico alla recitazione".

Sartoretti, che emozione è stata ricevere questo riconoscimento?

Enorme, questo di certo non è un premio come gli altri, per chi ama il cinema come me è bellissimo sia perché è associato al nome di Petri sia perché a darlo è un festival storico come quello di Porretta. Posso dire che la mia cinefilia è alle stelle! Dopo che nel 2019 sono stato giurato alla Mostra di Pesaro, dopo che con "Monte" i Cahiers du Cinema hanno dedicato 10 pagine al film e ad Amir Naderi, ora questo...

Tra i film di Petri ha un suo preferito?

Banalmente vince su tutti "Todo Modo", certamente per i suoi attori ma soprattutto perché è un pezzo di cinema straordinario, che si appoggia sulla scrittura. Da una buona sceneggiatura ci sono discrete chance di ottenere un buon film, se è brutta invece no, è impossibile farcela. "Todo Modo" poi racconta la realtà anche con immagini surreali, ha una potenza incredibile.

Il festival di Porretta purtroppo è solo online, come sta vivendo questo periodo?

Affronto molto seriamente la situazione, al di là dei decreti dobbiamo essere "sindaci" di noi stessi, sento molto la responsabilità. Certo però che mi sono un po' rotto, la situazione è insopportabile: questa volta il lockdown è mentale più che fisico, è più faticoso da sopportare... trovo comunque assurde le polemiche sul cenone e su Natale, avremo tempo in futuro se tutto andrà bene di recuperare.
Diciamo che questo periodo è una noia mortale per i più fortunati, per gli altri invece è una tragedia vera.

Nella motivazione del premio si sottolinea la varietà di generi e progetti a cui partecipa. Come sceglie i suoi ruoli?

Mi devo ripetere, ma per me l'aspetto più importante è sempre la sceneggiatura: sia chiaro, ci si può anche sbagliare e si può fraintendere cosa potrebbe venirne fuori, ma è un buon indicatore.
Poi conta molto l'incontro con le persone, i registi, gli autori: se c'è entusiasmo e voglia di fare qualcosa di buono (anche se non sempre poi succede...), ci sto. E' molto importante come si parte in un progetto, il "lancio della pallina" è fondamentale.

In tutta la sua negatività, il 2020 le ha comunque regalato l'uscita di "Figli" e questo premio: cosa possiamo aspettarci nel 2021?

Dal 2021 mi aspetto di poter fare tutte le cose non fatte nel 2020! Ci sono un paio di opere prime che devono partire, e poi una serie con Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo, ahimé senza più Mattia Torre, che doveva partire ad aprile. Sono gli autori di "Boris", una garanzia, e il mio personaggio è molto particolare... ora dovrebbero essere al montaggio, invece non abbiamo ancora girato nulla.
Per quanto riguarda "Figli" era impensabile per me non esserci! Era un progetto di Mattia, noi ci conoscevamo da quando avevo 8 anni, non potevo di certo mancare.

04/12/2020, 08:30

Carlo Griseri