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CAROSELLO CAROSONE - La vita in musica del Maestro Renato


Per i 20 anni dalla sua scomparsa la Rai celebra il musicista italiano più famoso al mondo con un film tv diretto da Lucio Pellegrini e interpretato da Eduardo Scarpetta, Vincenzo Nemolato e Ludovica Martino. Il 18 marzo in prima serata su Rai1. Una produzione Groenlandia in collaborazione con Rai Fiction.


CAROSELLO CAROSONE - La vita in musica del Maestro Renato
"Carosello Carosone" su Rai 1 il 18 marzo
Dalle umili origini al prestigioso palco del Carnegie Hall di New York: si apre così "Carosello Carosone", nel 1958 con Renato Carosone e il suo fedele amico e batterista/fantasista Gegè Di Giacomo che contemplano la platea vuota prima dell’esibizione, sognanti e ancora increduli del loro successo mondiale.

Un flashback racconta poi tutto il percorso dell’artista, a partire dal 1937 quando il giovane Carosone si diplomò con i massimi voti in pianoforte e da lì iniziò una carriera fatta di grandi soddisfazioni e avventure rocambolesche: nel 1938 venne scritturato da una compagnia di arte varia in Eritrea dove trascorse tutto il periodo della guerra e dove incontrò l’amore della sua vita, Italia Levidi. In questo periodo ebbe la possibilità e l’intuizione di sperimentare, di farsi influenzare dai ritmi e dai suoni africani e fondendoli con la musica napoletana e lo swing americano creò un suo inconfondibile stile.

Tornato in Italia nel 1946 gettò le basi che lo portarono al grande successo fondando il Trio Carosone con Gegè Di Giacomo e il chitarrista Peter Van Wood, i quali esilaranti concerti - spettacolo hanno da subito una grande eco conquistando prima il pubblico italiano e poi quello straniero. "Maruzzella”, “‘O Sarracino”, “Torero”, “Caravan Petrol”, “Tu vuò fa l’americano" sono solo alcuni dei loro successi ancora indimenticabili. Il film si concentra anche sull’aspetto privato di Carosone, come in ogni biografia che si rispetti, che mostra un grande lato umano e un amore senza riserve per la moglie e la sua famiglia che lo spinsero al ritiro anticipato dalle scene.

Un film, scritto da Giordano Meacci e Francesca Serafini e tratto dal libro “Carosonissimo” di Federico Vacalebre, che chiaramente risente dell’influenza dei due produttori, i registi Matteo Rovere e Sydney Sibilia, che hanno dato una ventata di freschezza alla tipica fiction targata Rai: pochi elementi stucchevoli, una messinscena veritiera con qualche scivolone, come nella parte africana quando dopo anni in Eritrea il protagonista non riesce ancora a dire una parola in arabo, un ritmo serrato, aneddoti divertenti, come l’esibizione nella prima trasmissione Rai, e un percorso artistico curato e fedele alla carriera di Carosone.

Ma anche le musiche del maestro Stefano Bollani che esprimono appieno le atmosfere e lo spirito entusiastico di quegli anni e i ritmi della Napoli dell’epoca. Molto convincenti anche le interpretazioni dei due attori protagonisti Eduardo Scarpetta e Vincenzo Nemolato, rispettivamente nei panni di Carosone e Di Giacomo: il primo totalmente calato nella parte del famoso cantante che sembra cucitagli addosso, scanzonato, intenso e impeccabile nell’esecuzione dei brani, il secondo trascinante e carismatico come lo era il suo personaggio, “l’animatore” più scatenato durante gli spettacoli.

Carosone, ironico e provocatorio, fu il primo artista italiano a guardare all’innovazione, alla contaminazione dei generi, tra gli aspetti che emergono dal racconto della vita e della carriera di questo artista che è anche il simbolo di un Paese che rinasce dopo la guerra.

15/03/2021, 10:00

Caterina Sabato