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MINGO DE PASQUALE - Mica Scemo!


Intervista all'attore protagonista del corto voluto dall'Associazione Vinci con Noi diretto da Antonio Palumbo. Il 2 aprile giornata della consapevolezza sull'autismo VIDEO


MINGO DE PASQUALE - Mica Scemo!
Mingo De Pasquale sul set di "Mica Scemo!"
Il 2 Aprile 2021, per la Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, parte il progetto sociale e cinematografico con il lancio del cortometraggio Mica Scemo interpretato da Mingo De Pasquale e diretto da Antonio Palumbo.

È il primo step del progetto voluto dall’Associazione Vinci con Noi, frutto di un anno di studio e di sperimentazione che ha portato alla realizzazione di un progetto diviso in tre fasi (Cortometraggio, Film, Centri Polifunzionali) che parte, proprio , con il lancio nazionale del cortometraggio, primo step di questo progetto, che ha la finalità di accendere una luce su questo tema, fare promozione sociale, raccogliere collaborazioni e fondi per portare avanti il progetto "Mica Scemo" con la produzione del film e la realizzazione di centri polifunzionali per il “dopo di noi”.

Il protagonista, Pin, interpretato da Mingo de Pasquale, è un adulto affetto da autismo, un personaggio estremo e delicato, che conserva e mostra senza ritegno, il suo essere bambino, con disarmante spontaneità.

"Lo confesso non sapevo bene cosa volesse dire essere autistici, conoscevo la parola, ma non avevo mai avuto incontri diretti fino a quando non ho incontrato Stefania D’Elia, durante una manifestazione sportiva. - racconta Mingo De Pasquale - La sua incredibile energia e l’impegno attivo con la sua associazione Vinci con noi, la conoscenza del figlio Vincenzo, che ha tra l’altro una forma di autismo grave e di tutti quei ragazzi, mi hanno colpito profondamente. Cominciai a farle mille domande e le sue parole mi hanno rapito".

Una curiosità che si è trasformata in partecipazione.

"Ho iniziato a partecipare all’attività dell'associazione. Andavo il pomeriggio a vederli giocare a pallone, al nuoto, li osservavo per scoprire come interagivano fra loro e con gli altri. Frequentando l’associazione cominciai a farmi delle domande: Questi ragazzi prima o poi diventeranno adulti e poi anziani. Come sarà la loro vita a quell'età?".

L’idea del cortometraggio com’è nata?

"Prima di partire con lo sviluppo del film, abbiamo pensato di cominciare con un breve cortometraggio per tastare l’idea, e il personaggio. Con Stefania ci siamo detti che dovevamo fare qualcosa che non ha fatto nessuno: raccontare l'autismo attraverso la simpatia. Volevo un personaggio che avesse un taglio ironico, leggero e soprattutto poetico, ma non è stato semplice. Stefania mi ha messo in contatto con delle famiglie. Per sette mesi sono entrato nelle case di questi ragazzi, giocavo con loro. Alcuni di loro non parlano mai, per questo ho voluto che il personaggio di Pin si esprimesse più con i gesti che con le parole".

Cosa l’ha colpita entrando in questo mondo.

"Molti hanno un rapporto quasi violento con l’altro, ti toccano, urlano, non sanno calibrare bene la voce o i movimenti. È un universo completamente diverso dal nostro.
La cosa essenziale da capire è che l'autismo non è una malattia, non si può guarire. Bisogna solo imparare a capirli e a conviverci. A questo punto ero pronto per creare il mio personaggio. Che è assolutamente reale. Ogni movimento che faccio non è inventato.  È credibile".

Perché PIN? 

"Ho pensato a Vincenzo, il figlio di Stefania che solo dopo parecchio tempo ha cominciato a riconoscere quel suono come il suo nome.  Non c'è una logica e non si riesce neanche a spiegare più di tanto questi meccanismi. Ecco perché mi è venuto in mente il PIN del cellulare che loro usano molto. È un suono che ripetuto fa in modo che il personaggio risponda come se fosse il suo nome.

Il messaggio di "Mica Scemo"?

"Nel cortometraggio abbiamo voluto mettere in evidenza, quanto possa essere giudicato un autistico adulto, quando entra in un luogo pubblico, come una sala d’attesa. C'è chi ha uno sguardo di sufficienza, e c’è qualcuno che lo prende per scemo. Gli autistici non hanno freni inibitori, fanno gesti inaspettati, se vedono una persona che mangia un panino sono capaci di prenderlo e di tirare un morso. Ma non è né pazzo, né schizofrenico, e tantomeno scemo, è solo diverso. Questo è il messaggio importante".

Antonella Matranga


Mica Scemo


01/04/2021, 09:07