Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
!Xš‚‰

CI SALVARONO GLI ALBERI - Il dimenticato eccidio di Vinca


Un documentario di Elisabetta Dini, realizzato con la collaborazione dei bambini della 5° elementare di Monzone.


CI SALVARONO GLI ALBERI - Il dimenticato eccidio di Vinca
La regista Elisabetta Dini, con il suo documentario “Ci Salvarono gli Alberi”, raccoglie le preziose e ormai, purtroppo, sempre più rare testimonianze di alcuni anziani che hanno vissuto i tragici eventi della Seconda guerra mondiale. In particolare, il film ripercorre attraverso i loro ricordi gli eventi legati a un episodio specifico e tristemente significativo, ovvero l’Eccidio di Vinca. Gli anziani intervistati erano all’epoca tutti giovani abitanti dei paesi della lunigiana, paesi che fra il 24 e il 27 agosto del 1944 furono dati alle fiamme e i cui cittadini in molti casi finirono per essere uccisi o rastrellati.

Sebbene si percepiscano i limiti della strumentazione utilizzata per girare, questo non impedisce al documentario di risultare piacevole e d’impatto nel messaggio trasmesso. In special modo, alcuni elementi introdotti appaiono una scelta azzeccata per la riuscita del progetto. Prima di tutto, per esempio, “Ci Salvarono gli Alberi” si serve anche di alcuni spezzoni di un vecchio documentario prodotto dall’Istituto Luce che, affiancato ai racconti dei superstiti, arricchisce il girato.

Poi, è bello sapere che questo documentario è stato realizzato con la collaborazione dei bambini della 5° elementare di Monzone (uno dei paesi protagonisti di quei drammatici eventi). Un contributo pratico che assume ancora più valore se apprezzato nella sua valenza simbolica: un passaggio di testimone della memoria dalla vecchia generazione, coinvolta in prima persona in quei terribili anni, alla nuova generazione di giovanissimi, che per fortuna non ha conosciuto la guerra ma che ha la responsabilità di tramandarne il ricordo. A sancire questo passaggio di testimone è la lettura da parte dei bambini dell’Articolo 11 (“L’Italia ripudia la guerra…”) con cui il documentario si conclude.

Ciò che però colpisce sopra ogni altra cosa sono gli occhi e le parole che si rompono in commozione, nonostante i decenni trascorsi, facendo emergere in maniera lampante la tragicità della guerra, capace di segnare per sempre le anime che la incontrano.

28/06/2021, 19:23

Gabriele Nunziati