I quattro eroi di "Freaks Out" di Gabriele Mainetti
Gabriele Mainetti torna dopo il successo di Jeeg Robot; un’uscita travagliata e bloccata per oltre un anno a causa del Covid per un film complesso, costoso e ambizioso, ambientato a Roma e dintorni nel settembre del 1943 che miscela nella storia la guerra, le deportazioni e le vicende di un circo e dei suoi artisti speciali.
La realtà storica si confonde con la fantascienza, tra X-Man e Roma Città Aperta, i nazisti urlano ordini con i mitra spianati e gli italiani in confusione cercano di scappare da un presente pericolosissimo. Gli eroi di Mainetti e Guaglianone (autore anche del soggetto) sono a caccia del loro capocomico che è scomparso in una Roma teatro di rastrellamenti continui, ma soprattutto cercano una via di fuga: sono 4, un albino che controlla gli insetti, un nano che muove i metalli, una ragazza elettrica e un uomo-lupo.
Mentre loro cercano qualcosa, qualcuno cerca loro, perché i loro poteri potrebbero rivoltare gli esiti della guerra e far tornare a vincere Hitler e i suoi eserciti.
La storia potrebbe funzionare anche senza l’aggiunta dei superpoteri che valutando il film a posteriori sono utili allo spettacolo e a colpire un target più giovane, ma limitano l’empatia con i personaggi, ancora troppo a disagio nella gestione delle proprie stranezze per poter coinvolgere lo spettatore. Il film è molto lungo, quasi due ore e trenta, ma il grande lavoro sull’immagine fa sì che l’attenzione rimanga alta, malgrado qualche ripetizione e alcune sequenze (immagini e dialoghi) un po’ didascalici. Mainetti sembra avere il timore che qualcosa non arrivi chiaramente e ribadisce spesso con parole e dettagli, ma anche con una musica molto presente, quello che sembra in realtà chiarissimo.
Nel cast Claudio Santamaria, eroico col suo aspetto da uomo-lupo per tutto il film, Giorgio Tirabassi, il capocomico, Aurora Giovinazzo, la ragazza elettrica, Pietro Castellitto, l’albino e Giancarlo Martini, Mario il nano.
09/09/2021, 10:58
Stefano Amadio