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ERO IN GUERRA MA NON LO SAPEVO - Il delitto Torregiani


Prodotto da Èliseo Entertainment di Luca Barbareschi e da Rai Cinema, il nuovo film di Fabio Resinaro racconta la storia di Pierluigi Torregiani, gioielliere milanese che nel 1979 rimase vittima di una vendetta da parte di terroristi. Con Francesco Montanari, Laura Chiatti, Pier Giorgio Bellocchio, Gianluca Gobbi, Juju Di Domenico, Alessandro Di Tocco, Maria Vittoria Dallasta. Al cinema con 01 Distribution dal 24 gennaio


ERO IN GUERRA MA NON LO SAPEVO - Il delitto Torregiani
"Ero in Guerra ma non lo sapevo" di Fabio Resinaro
Gli anni 70 potrebbero essere terreno fertilissimo per il cinema italiano. Ma il racconto andrebbe mai fatto a posteriori, caricandolo di moralismo o schierandosi da una parte o dall’altra. Gli elementi ci sarebbero tutti ma, come nel film diretto da Fabio Resinaro, spesso si inciampa nella ricostruzione o si strutturano i personaggi immobilizzandoli sulla storia conosciuta, compresa di finale. Ero in Guerra ma non lo sapevo non riesce a coinvolgere proprio per questo, il carattere monolitico del protagonista, Pierluigi Torregiani, gioielliere milanese che nel 79 venne ucciso per vendetta dai membri dei Proletari armati per il comunismo, dopo aver ucciso uno di loro durante una rapina subita.

Francesco Montanari, nei panni di Torregiani, ha un identico atteggiamento (insopportabile) dall’inizio alla fine del film, sempre aggressivo e sopra le righe, sia al lavoro sia in famiglia sembrando consapevole, in ogni momento, del suo destino. Questo toglie ogni accenno di normalità nella sua vita che, sconvolta dalla violenza subita in prima persona, dovrebbe avere un cambiamento in grado di far partecipe lo spettatore. Ma non è così, il personaggio creato dalla sceneggiatura e dall’attore stesso non produce empatia nello spettatore che, conoscendo già di suo l’esito della storia, dovrebbe essere accompagnato su altre strade emotive per mantenere l’interesse. Montanari sembra conoscere la fine della storia e si comporta per portare lì il suo Torregiani, deciso e consapevole come se avesse già letto le prime pagine del giorno dopo.
Anche la presenza continua in campo del protagonista non aiuta a creare l'atmosfera generale, concentrando l'attenzione sull'inevitabile, purtroppo, tragico finale.
Stessa considerazione per Laura Chiatti, moglie di Torregiani, che mantiene sempre un'aria insoddisfatta della vita e del destino, infastidita dalle asprezze di un marito che la costringe ad essere ostinatamente contraddittoria.

La ricostruzione del periodo, ormai storico, sembra accurata ma abbastanza al risparmio; auto giuste ma poche, costumi indovinati, acconciature giuste ma un po’ moderne. Forse la regia sceglie inquadrature troppo attuali per raccontare il film, come i droni sulle strade di Milano e le macchine a mano nei momenti più personali, nel tentativo di modernizzare nell’estetica quello che non si è riuscito a rendere attuale e condivisibile nei contenuti.
Da segnalare un errore nella grafica delle televendite che il gioielliere svolgeva su un canale locale, dove il prezzo di vendita dei suoi gioielli è espresso in Sterline e non in Lire italiane. Dal grafico ci sarebbe da aspettarselo, da chi controlla un po’ meno…

21/01/2022, 11:00

Natalia Giunti