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TORINO FILM FESTIVAL 40 - Giancarlo Scarchilli: "Il mio Pasolini"


TORINO FILM FESTIVAL 40 - Giancarlo Scarchilli:
"Un altro documentario su Pasolini, vero: ma io sono l'unico che poteva realizzarne uno così...": è giustamente sicuro del suo lavoro, Giancarlo Scarchilli, il documentario "Pier Paolo Pasolini - Una visione nuova" presentato in anteprima al Torino Film Festival 40 ("Ci tenevo a esordire qui, è un festival vivo che mantiene il legame con la storia").

"Ho voluto concentrarmi sugli inizi, per far capire come Pasolini sia stato rivoluzionario in tutti i campi, dal giornalismo alla letteratura fino ovviamente al cinema. Lui ha cambiato la vita di tante persone, tra cui Sergio Citti con cui ho iniziato io: cambiando la vita di Sergio, che faceva l'imbianchino, ha poi cambiato anche la mia. Mi sento debitore".

"Pasolini era un rabdomante del talento, e riconosceva la verità, l'autenticità, amava la coerenza. Per questo tra i suoi favoriti c'era Sergio e Franco Citti. Quando negli archivi ho scoperto come ha coinvolto nel cinema Bernardo Bertolucci è stato bellissimo: lui sapeva che Bernardo scriveva poesie, un giorno gli chiese di aiutarlo in un film e senza che ci fossero degli apparenti motivi per chiamarlo lo fece esordire sul set di "Accattone". Cerami era suo allievo a scuola, ed è stato grazie a lui che ha iniziato la carriera che ha avuto. E così via, per tantissimi".

"Pier Paolo ha cambiato il modo in cui si affronta il cinema, ha messo al centro la sacralità di ogni essere umano, riconoscendola anche negli ultimi. Era imprevedibile, anche spiazzante e per ciò scomodo. E scomodo era il suo modo di affrontare i film: il montatore Baragli negli archivi che ho inserito spiega come non ci fossero gli attacchi consueti nel suo girato, Tonino Delli Colli raccontava come fosse capace di fare il campo a Roma e magari il controcampo un mese dopo nello Yemen... era unico, nessun altro come lui".

"Per amicizie personali ed esperienze dirette solo io oggi potevo fare un documentario così. Grazie al nostro rapporto, ad esempio, David Grieco e Pupi Avati si sono lasciati andare come hanno fatto: non sono state interviste, ma chiacchierate intime".

"C'è voluto un anno e mezzo di lavoro, ma sono felice del risultato: nel 2023 il film uscirà in sala e poi anche in home video".

28/11/2022, 07:03

Carlo Griseri