Fabio De Luigi e Virginia Raffaele
Commedia per le feste, ma senza festività di mezzo.
E meno male, perché
Fabio De Luigi racconta la storia di una coppia, volutamente e felicemente senza figli, alle prese con le famiglie di amici, vittime di bambini demoniaci e dinamiche schiavistiche non rare, tra genitori e pargoli.
Da soli ci si diverte, con le belve di sette anni in casa si ingrassa, si imbruttisce, ci si deprime. E allora, di contro a questa felicità sbandierata dalla coppia
Fabio De Luigi e Virginia Raffaele arriva la maledizione che cambia, a suon di tuoni e lampi, la realtà del presente.
Il mattino dopo tutto è cambiato, tranne loro due. Un po' come in "
Yesterday" di
Danny Boyle (ma anche tanti altri meno recenti), al risveglio ritrovano se stessi nella norma ma in una situazione del tutto nuova e sgradita. Ora sono genitori di tre figli.
La prima parte di "
Tre di Troppo" funziona grazie alla scorrettezza della coppia protagonista, alla loro decisa avversione per i bambini, ai divertenti stereotipi sulle famiglie con figli. Nella seconda fase, aperta dall'escamotage favolistico della maledizione, il film scivola lentamente verso il sentimentale, diventando meno graffiante e più buonista. Di fronte ai bimbi anche i più cattivi cedono il passo al cuore.
"
Tre di Troppo" è una commedia leggera ma non brutta che riesce a cogliere la sufficienza grazie proprio a questa leggerezza, ma che avrebbe sicuramente lasciato il segno se fosse stata ancor più graffiante nella parte iniziale e maggiormente scorretta nella seconda parte, in special modo nello strano rapporto tra genitori e figli, potenziale fucina di gag e battute spietate, dettate proprio dall'iniziale assenza di sentimenti.
15/12/2022, 19:15
Stefano Amadio