Note di regia di "Wasantha"


Note di regia di
Partendo dall’idea che il racconto di un luogo sia prima di tutto il racconto delle persone che
abitano quel luogo, il mio obiettivo d documentaristico è quello di raccontare sentimenti universali quali la paura, la fede, l’amore, attraverso la vita e l’esperienza di un personaggio carismatico, forte e introspettivo: Wasantha Narasinha.
Questo progetto di documentario inizia nel 2018, quando ho realizzato un primo viaggio di esplorazione antropologica in Sri Lanka. Un ragazzo che lavora in un ristorante srilankese a Napoli una sera mi dice che se voglio trovare un vero buddista e un personaggio unico in Sri Lanka devo assolutamente incontrare Wasantha Narasinha. Su un foglio di carta mi scrive in singalese un messaggio per lui e mi dice di cercarlo alla stazione degli autobus di Kuliyapitiya.
Dopo alcuni mesi, decido di partire. Una volta arrivato alla stazione dei bus di Kuliyapitiya (nel centro dello Sri Lanka), mostro quel foglio di carta a degli sconosciuti e dopo pochi minuti arriva Wasantha sulla sua moto. A gesti e con poche parole che riesco a percepire, scopro che su quel biglietto c’è scritto “Nai Wasantha”, ovvero “il Wasantha dei cobra”, il nome con cui gli srilankesi chiamano il loro eroe, l’uomo che riesce a catturare cobra e calabroni con il suo ingegno, la sua calma, la sua sapienza filosofica e la sua abilità magica, senza chiedere nulla in cambio.
Wasantha è un uomo-simbolo di un buddismo fatto di rispetto, attesa e riflessione, ma anche un personaggio introspettivo e buffo, che si esibisce ai concerti popolari e riesce a catturare
l’attenzione di tutto il suo villaggio con i suoi racconti. È così che è nata l’idea di questo film: raccontare la storia di un uomo per raccontare la storia e la cultura di un popolo.
Le mie intenzioni di regia seguono i canoni del documentario osservativo ed etnografico (come già̀ fatto per i miei precedenti lavori “L’armée rouge”, 2020, e “Quaranta cavalli”, 2020), dando però un ruolo determinante alle capacità di creazione narrativa durante la fase del montaggio. Attorno alla storia di Wasantha si diramano differenti tracce narrative (da elaborare nel montaggio), dal suo rapporto con il buddismo alla musica, dai legami con i suoi amici a quelli con la moglie, dall’immersione etnografica in Sri Lanka alla situazione politica e sociale del paese.
Il mio punto di vista narrativo parte da una prospettiva di studio, osservazione e ricerca linguistica. Per lavorare a questo progetto ho studiato e continuo a studiare la lingua singalese con le professoresse Pramila Fernando e Lidia Niroshika Gurusinghe.
Ho effettuato due momenti di ripresa in Sri Lanka, entrambi della durata di un mese, che hanno portato a circa 47 ore di girato. Il film fino ad ora è stato girato con Sony FX6 (Cinema Line), ottiche luminose Sony GMaster f2.8, con una fotografia che sta molto sui volti e sulle espressioni, concentrando la narrazione sugli esseri umani e osservando tanto prima di filmare. Vengono aggiunti al girato del film vari filmati d’archivio, girati nel 2013 dall’amico di Wasantha, Premasiri Wevegedara (dei quali abbiamo acquisito tutti i diritti), più una serie di interviste e servizi televisivi dedicati a Wasantha, realizzati da emittenti televisive srilankesi.

Luca Ciriello