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DENTI DA SQUALO - L'Estate della Crescita e dei Ricordi


L'opera prima di Davide Gentile arriva da una sceneggiatura vincitrice del Premio Solinas, scritta da Valerio Cilio e Gianluca Leoncini. Protagonista Tiziano Menichelli nei panni di Walter che insieme all'amico Carlo, Stefano Rosci, alimentano la storia. Virginia Raffaele, in un ruolo drammatico, è la mamma. Apparizioni importanti per Claudio Santamaria ed Edoardo Pesce. In sala dall'8 giugno con Lucky Red


DENTI DA SQUALO - L'Estate della Crescita e dei Ricordi
Tiziano Menichelli e Stefano Rosci in "Denti da Squalo"
Costiera laziale, madre e figlio sono reduci dal funerale del padre e il mare sembra proprio rimandare indietro tutta la tristezza del caso. La scuola è finita per Walter 13 anni e la sua voglia più grande è quella di andare a visitare la villa disabitata di un boss. Sembra arrivarci per caso, ma non è così; la villa abbandonata è legata al passato del padre e dentro alla grande piscina piena di foglie, nuota uno squalo affamato.
Nella villa, Walter incontra Carlo, un ragazzo più grande di lui che gli cambierà l'estate e probabilmente la vita.

"Denti da Squalo" è un classico romanzo di formazione, visto con gli occhi dell'adulto che spesso segue le sue esigenze narrative prima di raccontare ciò che avviene nel giovane protagonista, finendo per costruire un castello di personaggi ed eventi, ispirati ad altro cinema, che lasciano in secondo piano la crescita dei personaggi principali.

La scelta di seguire con dei pressanti primi piani la banda di spacciatori nelle sequenze più animate, sembra distrarre lo spettatore dall'evento centrale, di solito un ruvido scontro di potere. I giovani interpreti non reggono il campo stretto, scimmiottando sguardi ed espressioni di "altri" cattivi da film e lasciando trasparire il proprio grado di debuttanti. Ma i primi piani sono un po' per tutti ma a parte i tre interpreti più grandi (Virginia Raffaele, Claudio Santamaria ed Edoardo Pesce), un po' tutti fanno fatica a reggerli. La scelta di stringere molto sui volti sembra dettata dalla necessità del regista di entrare nel personaggio e approfondire così qualcosa che sembra svanire nella sceneggiatura ogni volta che si presenti l'occasione, con la conseguenza che lo spettatore fa fatica ad empatizzare.

Davide Gentile realizza un film semplice e lineare con la vicenda che si chiude a cerchio, sulla spiaggia dove si è aperta ma in una situazione decisamente più luminosa.

31/05/2023, 09:38

Natalia Giunti