’Ischia Film Festival è luogo di cinema, è luogo di cultura. È il luogo dell’anima che si accoglie nel cuore e nella mente. Il Festival da sempre si fa spazio di dialogo e, dunque, di crescita per professionisti e appassionati del settore provenienti da tutto il mondo per assistere alle proiezioni e aprirsi al confronto.
Per la seconda giornata dell’
Ischia Film Festival, anteprime e appuntamenti: tanti gli incontri con registi e attori in questa domenica all’insegna delle belle storie, amate oggi, fortunatamente, anche da un target giovane che sta seguendo la rivoluzione delle piattaforme streaming.
La Cattedrale dell’Assunta ha ospitato la proiezione di "
Beata Te" della regista Paola Randi; presente Fabio Balsamo che ha saputo conquistare un pubblico vastissimo con la sua geniale ironia, profusa anche nel fenomeno The Jackal. "
Fare un Festival del Cinema su un'isola" - ha dichiarato Fabio Balsamo - "
è una scelta meravigliosa e strategica: perché un'isola ti spinge a guardarti dentro e perché una location così suggestiva come quella del Castello Aragonese dà l'opportunità a chi lavora di narrativa di vedere nella bellezza dei luoghi tante tematiche da raccontare. Questo Festival è un Cinema naturale in cui tutti gli ospiti portano le proprie visioni. Sono entrato da poco nel mondo del cinema, perciò entro in punta di piedi in questa festa, con l'opportunità di conoscere mostri sacri e di compiere una bella gita d'istruzione. Oggi è importantissimo attrarre ed avvicinare alla cultura e all'arte un pubblico quanto più eterogeneo possibile; per questo, è fondamentale lavorare sulla qualità, a tutti i livelli e in tutti i reparti del settore dell'audiovisivo e in tutte le forme di comunicazione. Ringrazio gli organizzatori dell'Ischia Film Festival per la loro professionalità e per l’accoglienza riservatami."
Attesissimo l’incontro a Piazza d’Armi con i giovani attori che, quest’anno, hanno composto la Giura della sezione Scenari Campani: Giovanna Sannino, Gaetano Migliaccio e Francesco Panarella hanno dialogato sul significato della professione di attore per le nuove generazioni, insieme all’esperta Casting Director Marita D’Elia.
Il Direttore
Michelangelo Messina ha dichiarato: “
Il Castello Aragonese che accoglie l’Ischia Film Festival, oltre ad essere uno dei luoghi più belli al mondo, è diventato suggestivo palcoscenico di un confronto intergenerazionale e eterogeneo tra addetti ai lavori e estimatori del settore dell’audiovisivo. Per noi i luoghi non sono solo importanti, sono essenziali. Sono il collegamento tra l’anima, il cuore e la mente. In queste serate, il significato della parola dialogo è ancora più forte perché vedere l’entusiasmo di giovani attori accanto all’esperienza di grandi nomi significa consegnare alle ragazze e ai ragazzi che seguono il Festival un bagaglio di esempi e di insegnamenti di inestimabile valore. Credo molto, inoltre, nel nostro dovere di formatori e promotori nei confronti delle nuove generazioni. Non ho avuto alcuna esitazione nel riconoscere in questi ragazzi, pur così giovani, un talento multidisciplinare e molto da dire. Il futuro va accolto e coltivato. E loro non hanno avuto paura di mettersi alla prova come giurati.”
Nel momento “Parliamo di Cinema” con Giuseppe Carrieri, la Casting Director e gli interpreti hanno avuto modo di dialogare sulle implicazioni della professione nel panorama contemporaneo.
Marita D’Elia ha ricevuto la nomination Nastri D’Argento 2023 “Miglior Casting Director” per il film Piano Piano; responsabile, negli anni, di molti casting per illustri produzioni cinematografiche e televisive, sul palco ha ricordato quanto sia fondamentale, nella ricerca dell'attore 'perfetto' per ogni ruolo, identificare il giusto mix tra preparazione, talento naturale e studio della parte, contestualizzando sempre il tutto rispetto al progetto. “
Inoltre, non può trascurarsi, anche se il loro ruolo nel tempo è cambiato, l'importanza delle scuole e delle accademie. Bisogna continuare a credere nella formazione, perché la costruzione dell'attore resta comunque una professione, un mestiere - appunto - della nostra nobile settima arte,” ha sottolineato la Casting Director.
Interessanti, inoltre, le dichiarazioni dei componenti presenti al Festival della giuria della sezione Scenari Campani, che condividono, nel loro percorso artistico, l’esperienza di un fenomeno emblematico del coinvolgimento dei giovani che si avvicinano alle grandi produzioni e che hanno raccontato i loro inizi, i sogni prima del successo, i sacrifici, gli esempi, le speranze.
Giovanna Sannino ha dichiarato: “
L’esperienza di Mare Fuori ha rivoluzionato completamente la mia vita. Mi ha catapultata nel mondo del lavoro, nelle responsabilità, ha alimentato il fuoco che avevo da quando ero bambina, mi ha reso certa la voglia di intraprendere questa strada. In questo tempo sospeso del successo della serie, ho incontrato tantissimi giovani, tantissimi miei coetanei che mi consideravano un idolo. La cosa mi ha spaventata e non poco. Non mi sentivo un idolo, ma una ragazza che aveva avuto la fortuna di iniziare a vivere il suo sogno, sentivo di meritarlo, certo, ma ho ancora tanto da imparare e la responsabilità di dover fare tutto alla perfezione per non deludere un pubblico molto caloroso nei miei riguardi mi ha spiazzato! Ma mi ha anche caricato tanto. Mi si sono aperte tante realtà, tante porte. Quelle che sognavo e che mai avrei immaginato di poter vivere veramente. Adesso è arrivato l’Ischia Film Festival e le gambe tremano da quando è arrivato l’invito. Questo Festival è un luogo magico, di mille sogni, di mille incontri e non smetterò mai di essere grata agli organizzatori per avermi concesso di essere qui. Ringrazio per la fiducia mostrata nell’avermi dato un ruolo attivo all’interno del Festival, ne sono infinitamente felice”.
Gaetano Migliaccio ha aggiunto: “
È una gioia e un onore immenso essere presente all’Ischia Film Festival, non solo come ospite ma anche come giurato per la sezione Scenari Campani. Sento una grande responsabilità; è un grande privilegio poter giudicare il lavoro svolto dai colleghi campani che hanno realizzato questi cortometraggi. Per me, è emozionante incontrare il pubblico in un clima artistico, parlare di cinema con loro, trasmettergli i nostri pensieri, le nostre passioni. Ognuno di noi ha un suo modo di vivere l’arte ed è bello capire che non esiste un’unica visione, ma ce ne sono varie e non dobbiamo preoccuparci di avere pareri differenti. L’arte è bella proprio perché è soggettiva.”
Infine,
Francesco Panarella: “
Sono felice ed onorato di essere parte di un Festival che si batte da sempre, con coraggio, per la tutela e la valorizzazione del territorio. Stimo molto i progetti che ha messo in cantiere nei suoi ventuno anni di attività, dalla salvaguardia del mare all’attenzione all’identità culturale. L’Ischia Film Festival è un evento di grande pregio, unico al mondo, e so di parlare anche a nome dei miei colleghi quando dico che siamo molto grati ed emozionati di essere stati investiti da Michelangelo Messina della responsabilità di giuria per Scenari Campani; mi fa pensare che questo sia un Festival che guarda ai giovani con fiducia, come talenti da formare e da avvicinare al mestiere del cinema. Mare Fuori mi ha cambiato la vita, mi ha fatto capire quanto sia bella la fatica e mi ha donato legami che sono andati molto oltre il set; ho girato un corto con il mio amico e fratello Alessandro Orrei, ho conosciuto persone meravigliose che vengono da diversi background e che mi hanno insegnato moltissimo. Tutti: il nostro regista, gli altri attori, macchinisti, attrezzisti, parrucchieri, costumisti, autisti. Il cinema è fatto di tante voci e tante anime, dietro ogni progetto c’è un enorme lavoro di squadra, e poter essere parte di quest’alchimia e poterne, adesso, parlare, è quanto di più prezioso mi sia mai capitato.”
A seguire, sempre presso Piazzale delle Armi, si è svolto l’appuntamento con il regista Andrea Papini e l'interprete Peppino Mazzotta.
Peppino Mazzotta, attore di esperienza e talento, molto amato dal pubblico per il suo Fazio ne Il Commissario Montalbano, nell’introdurre la proiezione dell'opera I nostri ieri (Italia 2022), ha dichiarato: "
Sono amico dell'Ischia Film Festival e l'Ischia Film Festival è amico mio. Sono stato al Festival varie volte: alcune in qualità di ospite, altre in qualità di giurato. Sono sempre felicissimo perché il posto è magnifico e l'organizzazione impeccabile. Le opere visionate qui all'Ischia Film Festival, in qualità di giurato, sono state le più belle che ho visto, e considerate che sono stato giurato in molti Festival diversi. La bellezza dei posti e la bellezza dei film sono ingredienti di un indiscusso successo. Quest'anno sono felice di presentare il film di Andrea Papini, I nostri ieri. Un film indipendente, molto particolare, un film complesso e delicato. L'Ischia Film Festival, anche con la scelta di promuovere questo film, dimostra di essere attento alla qualità".
Grande attenzione al mondo del cinema al femminile, infine, con gli appuntamenti presso la Casa del Sole: tutte opere realizzate da registe donne. Proiettati, infatti, Il miracolo della foglia di fragola (Italia, 2022) di Claudia De Salve, per continuare con La mia terra di nessuno (Italia, 2023) di Francesca Belli, Neve (Italia, 2022) di Alessia Buiatti e Tria( Italia, 2022) di Giulia Grandinetti introdotte da una conversazione sulla regia al femminile, condotta da Giuseppe Carrieri.
La proiezione di Tria è stata preceduta da un videomessaggio della regista
Giulia Grandinetti: “
Tria viene da una ferita personale, un momento della mia vita in cui avevo perso la fiducia e ho sentito l'esigenza di indagare il mio dolore attraverso la creazione di un'opera arte. Spero che Tria vi possa lasciare qualcosa. Grazie di essere lì; senza di voi, senza il pubblico, noi registi non saremmo nulla. Vi auguro di godere di ogni istante di questo Festival.”
Mentre la proiezione di Il miracolo della foglia di fragola (Italia, 2022) e La mia terra di nessuno (Italia, 2023) sono state introdotte da un intenso intervento delle registe, rispettivamente, Claudia De Salve e Francesca Belli.
Claudia De Salve: “
Quando ho creato questo progetto ero agli ultimi anni di Università. Partendo da alcune letture, ho pensato a qualcosa che potesse raccontare non solo una parte di me, ma una parte di tutti. Con questo corto voglio lasciare la libertà allo spettatore di ritrovarsi in questo lavoro. È un lungo viaggio del protagonista, un pellegrinaggio che porta ognuno di noi a cercare il proprio io più profondo.”
Un’opera che si sviluppa seguendo un viaggio vero e proprio, come per il corto di
Francesca Belli: “
Il lavoro che ha portato alla creazione di questa opera parte da un percorso intenso. Un dolore che possono provare tutti; lo spettatore può immedesimarsi nel protagonista che ricerca la sua interiorità. L'arte può aiutare a ritrovare la strada, come mostro nell'opera."