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.MOV - La videodanza internazionale a Roma


.MOV - La videodanza internazionale a Roma
.MOV, una delle principali estensioni dei file dell’audiovisivo e abbreviazione della parola movimento, è il titolo della prima edizione di un progetto che, dal 23 al 30 luglio 2023 a Villa Lais, a Roma, si caratterizza per la commistione di corpi biologici e corpi digitali e per lo slittamento e l’ampliamento del concetto di danza a segni performativi allargati.

Programmazione internazionale di videodanza, performance, azioni urbane volte all’utilizzo artistico delle videocamere di sorveglianza, laboratori per bambini, famiglie, anziani, workshop professionale di danza in video, incontri di approfondimento. Sono opere e pratiche che si situano in una zona di intermedialità trasformativa cogliendo in atto le trame della cultura visuale contemporanea e proponendola ad un pubblico trasversale invitandolo a partecipare in modalità ludiche e inusuali.

Le attività multidisciplinari, tutte gratuite e rivolte sia a professionisti che a un pubblico trasversale, utilizzano diversi linguaggi espressivi in modalità creative che interpretano la cultura visuale contemporanea.

.MOV per 8 giorni, offre a Roma una sperimentazione artistica di respiro internazionale e trasforma l’anfiteatro di Villa Lais in un luogo accessibile e di aggregazione sociale e intergenerazionale, offrendo ad un pubblico ampio e trasversale una rinnovata esperienza immediata capace di generare conoscenza.

Al centro del progetto la programmazione internazionale di progetti audiovisivi di videodanza, provenienti dal Canada, Taiwan, Giappone, USA, Brasile, Chile, Paesi Bassi, Francia, UK, Germania, Austria, Finlandia, Grecia, Svezia, Italia, in short e in long format, sono racconti sensoriali che trasportano lontano, proiettando l’essenza della danza oltre il perimetro del palcoscenico e del teatro. Un caleidoscopio di corpi, gestualità, scenari e immaginari di ogni parte del mondo che può realizzarsi solo nell’incontro e nella commistione tra pratiche corporee e tecnologie digitali.

Si parte il 27 luglio, dalla rappresentazione intima di Approaching the puddle, dove una donna danza intorno a delle pozzanghere e scivola in un fantastico mondo interiore a "Through the supermarket in five easy pieces", in cui una famiglia cerca di far fronte alla spesa settimanale senza disgregarsi. Oppure "Sink or Swim", ambientato in una piscina deserta, dove un gruppo di ragazzi gioca con le proprie regole e gerarchie; "Lay Me Low" rielabora il lutto riunendo le persone in un’ esperienza condivisa di canto e danza; "Disruptions" si occupa delle difficoltà di movimento in una reale situazione di conflitto davanti al muro tra Israele e Palestina; "Body Language Zone" ironizza sul modo rigido e parziale di usare il nostro corpo per comunicare; "Vacuum" è l’attraversamento visivo di uno spazio-tempo, archeologia industriale nel pieno del suo fulgore regressivo; "Chute" mostra le alienazioni e le incomunicabilità della società contemporanea attraverso una spiazzante e suggestiva metafora. In "We Are Ready Now" corpi di ogni razza e ogni età corrono da soli danzando insieme; "BANG", una danza sulla difficile ricerca dell'intimità in una struttura coreografica meccanica e inefficace.

Il 28 luglio vengono presentati: "Drop Out Bodies", nella monotonia di un quartiere di periferia, uomini e donne iniziano a cadere in modo casuale e irrevocabile dando vita a una reinterpretazione contemporanea de La danza macabra del Medioevo; in "Shadow Animals" una ragazzina con i suoi due papà va a una festa dove scopre vari rituali da adulti; "Sisters", tre sorelline, abbandonate a loro stesse, sono legate da una relazione simbiotica, resistono restando unite e comunicando tra loro solo attraverso la danza; "Train-Train" è un danzatore in corsa tra virtuosismo e goffaggine; "Skip and the Rhythm Rangers" racconta la vita del quattordicenne Skip, la sua passione per la danza e le sofferenze provocate dal giudizio degli altri.

Il 29 luglio vengono presentati: "DONT KNOW WHAT" mette in discussione le regole classiche di diversi generi combinando elementi di film/videoarte d'avanguardia e cinema di intrattenimento; "Navigation" esplora le crisi umanitarie dello sfollamento e del trasferimento così come vengono vissute sia individualmente che collettivamente; A "Town with a Blue Hill" è la rappresentazione poetica di un villaggio invisibile sotto la disperata minaccia della rigenerazione urbana; "AFTERLAUGHTER" è un invito a immergersi in un'esperienza corporea – la risata – che condensa forza e sollievo. "Tarikat" è un’immersione nella tradizione mistica sufi; "Abismo" è un'evocazione dell'eterna battaglia tra Eros e Thanatos.

Il 30 luglio vengono proiettati: "ἀνδρεία [andreia]" è un progetto dove l’occhio della telecamera si fa testimone dell’atto di incarnazione di una danza di dettagli dove la paura e il coraggio si liberano di ogni giudizio; "SALIDAS", la danza e la musica del flamenco - in un vecchio canale navale della Germania dell'Est -crea una fusione tra il nord e il sud dell'Europa; "Blue la follia del blu" in una serie di video che risponde alla cultura dei social media; "Piazza Marina 51" è la storia di un uomo e una donna danzano la brutalità dell’abitudine e l’inevitabilità della rottura, raccontando il saper aspettare, riconoscersi, allontanarsi e forse ritrovarsi; "Sei ancora tu" presenta una visione claustrofobica di alberghi vuoti e luoghi di una città abbandonata si specchia in uno spazio scenico abitato da tre corpi femminili; Intertidal. "Barene" mostra la laguna di Venezia come ecosistema dinamico che vive quotidianamente una lotta per la sopravvivenza. "Regained Bathers" è la storia di quattro corpi di donne in fuga dalla cornice, di un vecchio dipinto di nudo.

In questa prima edizione, allo scopo di offrire al pubblico una ricognizione delle opere più significative di videodanza degli ultimi anni, la direzione artistica ha selezionato i film a partire dall’archivio di film finalisti del Festival FuoriFormato (Genova), sezione Stories We Dance, a cura di Augenblick.

12/07/2023, 15:14