Fondazione Fare Cinema
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Note di regia di "Raul Gardini"


Note di regia di
Raul Gardini è stata una figura di primo piano dell’imprenditoria italiana degli anni ‘80 e dell’inizio degli anni ‘90, ma è stato anche un armatore che ha fatto sognare l’Italia con la sua sfida alla conquista della Coppa America del 1992, che ha visto protagonista l’avveniristica imbarcazione del Moro di Venezia. Quindi il Moro e i sogni imprenditoriali di Raul sono la nostra chiave per raccontare un uomo che aveva davanti a sé sempre grandi obiettivi. Per fare questo film, mi piace definirlo così, ci siamo confrontati con coloro che hanno vissuto vicino a Raul, sia nell’ambito imprenditoriale che in quello affettivo e familiare in modo da aiutarci a comprendere meglio l’uomo privato e il personaggio pubblico. Abbiamo girato a La Monaldina, la tenuta di campagna di famiglia, dove Raul ha trasferito i suoi uffici dopo il divorzio con i Ferruzzi e dove ancora oggi sono conservati intatti molti dei suoi preziosi arredi e abbiamo potuto accedere, grazie alla fiducia che ci hanno dimostrato i figli di Raul, a fotografie e oggetti personali. Grazie all’attuale proprietario, l’imprenditore Maurizio Vecchiola, abbiamo avuto l’opportunità di girare sul Moro 2, imbarcazione molto amata da Raul. Sul mitico Moro abbiamo realizzato scene in mare aperto. Abbiamo anche girato al circolo velico del porto di Marina di Ravenna, dove Raul era socio, e alcune scene al Mausoleo di Teodorico e alla Basilica di San Vitale e Galla Placidia di Ravenna. C’è stata una particolare cura e attenzione quindi alle location, ma anche ai costumi e ai fabbisogni di scena.

Un solo esempio è la penna con cui Idina Gardini-Ferruzzi firmò il miliardario divorzio con i suoi fratelli. Quella stessa penna è stata usata sul set. Tutto questo sforzo lo abbiamo fatto non per pignoleria, ma perché da anni diciamo che un luogo, un costume o un oggetto possano trasmettere emozioni. Proprio quell’emozioneV che trasmette nella scena del divorzio la nostra Helène Nardini, che interpreta Idina, quando usa quella penna. Fondamentale è stata l’attenzione e la cura che Fabrizio Bentivoglio ha dedicato nel preparare il personaggio di Raul. Fabrizio erano anni che aspettava l’occasione per interpretare questo ruolo, in qualche modo quindi era da tempo che si preparava. La passione e l’entusiasmo che ci ha regalato sono stati coinvolgenti per tutti. È stato un interprete attento, ha evitato il pericoloso percorso dell’imitazione e ha trovato una chiave misurata e credibile per far rivivere un uomo così carismatico. Unico personaggio inventato è quello interpretato dalla talentuosa Pilar Fogliati, una giornalista che fa da giusto contraltare al Raul interpretato da Bentivoglio. Riccardo Muti, Paul Cayard e gli altri intervistati da Giovanni Filippetto hanno aiutato a ricostruire una personalità complessa che ha dato molto al Paese e a chi gli è stato vicino. Quello che mi sembra che alla fine viene fuori è che Raul ha dato molto e aveva ancora molto da dare, se non si fosse improvvisamente interrotta la sua voglia di vivere.

Francesco Miccichè