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LA SARDEGNA DI MAIMULU - Intervista al regista Andrea Vacca


Anno 238 a.C., la Sardegna è invasa dai Romani. Il guerriero sardo Maimulu si prepara alla tragedia imminente in un climax biblico di tensione


LA SARDEGNA DI MAIMULU - Intervista al regista Andrea Vacca
Il set di "Maimulu"
Andrea Vacca, il regista sardo di "Maimulu", un cortometraggio sulla genesi della Sardegna, simboleggiata dalla figura leggendaria del suo guerriero Maimulu, riprende in primi e primissimi piani tra nevrosi e paesaggi ancestrali.

Se pur pagano, ho trovato il suo cortometraggio biblico per l'aurea sacrale che trasmette. Volevo quindi chiederLe se nella messa in scena è stato influenzato dai testi sacri o da quelli filosofici, in particolare dal mito platonico della caverna

"A livello conscio" ci ha detto il regista "non credo di essermi ispirato a nessun testo o mito o archetipo in particolare. Credo che qualsiasi storia abbia in se elementi pagani o biblici. Fanno parte della nostra cultura da sempre e sicuramente se analizziamo le varie storie di cui ci nutriamo sarà sempre possibile trovare degli elementi sacri. In realtà penso di essermi lasciato guidare dagli elementi simbolici e dai loro significati senza analizzarli troppo, cercando di seguire un flusso. Trovo interessante come molte volte le persone vedano in "Maimulu" significati o collegamenti a cui non avevo pensato... È così anche per la tua domanda: non avevo pensato al mito della caverna platonica, ma ti dico anche che, in origine, nella sceneggiatura, c'era una lunga sequenza in cui Maimulu attraversava le enormi grotte del supramonte sardo. Una sequenza che poi abbiamo dovuto tagliare per problemi di budget, come spesso accade".


Il corto è un omaggio alla Sardegna (ai suoi paesaggi, alle sue tradizioni e alla sua forza), per te cosa rappresenta il guerriero Maimulu, soprattutto oggi in questo periodo drammatico per la guerra in Ucraina?

"Maimulu non è il classico eroe, anzi è una persona comune. Anche se fa parte di un élite di guerrieri e uno dei tanti chiamati a difendere la sua terra. Attraverso le visioni e gli elementi simbolici che caratterizzano il suo cammino, sa che il nemico che sta arrivando cambierà faccia al suo mondo, portando morte e distruzione, ma va comunque incontro al suo destino, consapevole e fiero. In origine, uno degli argomenti che mi premeva raccontare era il passaggio di un' era. Con l'arrivo dei romani il destino della Sardegna è cambiato drasticamente. C'è un prima è un dopo l'invasione romana. Ovviamente non è un concetto che si può raccontare in un cortometraggio: è necessaria una durata molto più generosa per dire qualcosa su un argomento tanto vasto ed è proprio per questo che ho sentito il bisogno di scrivere una serie. Sarà ugualmente ambientata in Sardegna, ma circa duecento anni prima della storia che racconto in "Maimulu", mi soffermo sul periodo dell'egemonia cartaginese, quando Cartagine muoveva i suoi tentacoli nel Mediterraneo con chiare mire espansionistiche. Prima Cartagine e poi Roma, insomma. La situazione nel Mediterraneo non era poi così diversa da molte situazioni attuali, per queso posso dire che l'esempio dell'Ucraina sia più che azzeccato".

In quale festival hai presentato il corto e in quale lo presenterai?

"Il film è stato selezionato da molti festival finora e ne sono felice perché non è un corto facile. Tra i festival che l'hanno preso, cito almeno l'Ischia Global, il Los Angeles Lift-Off, Flickers' Rhode Island, l'Aqua film festival, il Boden International e l'Hybrid Gente France: Marseille film awards, dove si è aggiudicato il premio come miglior film. A breve sarò al Visioni corte, dove siamo in finale nella sezione Gemme Italiane".

23/09/2023, 09:15

Alessandra Alfonsi