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TUC 2023 - "Brucia ancora dentro, lo fara' per sempre"


TUC 2023 -
Il 16 marzo 2003 Dax, giovane antifascista cresciuto nella periferia milanese che frequenta gli spazi occupati del quartiere Ticinese, viene ucciso a coltellate da tre estremisti di destra: la sua storia è al centro del documentario "Brucia ancora dentro" di Francesco Manzato, Paolo Pioltelli e Filippo Repishti, in programma al Torino Underground Cinefest.

Come siete stati coinvolti dalla vicenda?

Pioltelli: Quel giorno io c'ero, ero parte del collettivo di Monza. Dal giorno dopo, il 17 marzo 2003, mi sono sentito investito da quanto successo, che ha cambiato il nostro approccio alla politica. Già con il G8 di Genova l'omicidio politico era tornato nello scenario, ma in questo caso era diverso, c'era per noi un legame di sangue.
Manzato: Io e Filippo abbiamo un'età diversa da Paolo, ai tempi dei fatti avevamo solo 7 anni. Al Liceo abbiamo fatto la scoperta della storia di Dax e per il corteo del decimo anniversario, in cui c'erano 10.000 persone presenti, abbiamo iniziato a essere militanti. Noi tre insieme avevamo già fatto un documentario sulla scena punk-hardcore milanese e a marzo 2022 ci siamo chiesti: cosa potremmo fare per i 20 anni? Su spinta dell'associazione Dax siamo partiti, da un corto che era già stato realizzato ma non solo. Di certo non siamo tre registi che hanno trovato interessante il tema e deciso di raccontarlo: siamo attivi politicamente, siamo sempre stati presenti. E' un film che nasce dall'interno.
Repishti: Dax è un collante importante per la scena milanese, la ricorrenza era fondamentale. Il ventennale si è aperto con la nostra proiezione, c'erano mille persone almeno, poi un lungo corteo che si è chiuso a casa sua, in via Gola.

Il materiale raccolto è tanto e poteva sicuramente essere di più.

Pioltelli: Non è stato facile scegliere i materiali... ogni passo è stato condiviso, ogni sbobinamento, ogni taglio. E' stato fondamentale che ci fosse lo sguardo di Francesco e Filippo, sono più giovani e un po' meno coinvolti di me, è servito per selezionare ciò che non era necessario. Abbiamo ridotto i materiali all'osso: ma nulla è andato perduto, ci sono gli extra e il libro, "Brucia ancora dentro" non è solo un film ma un progetto narrativo a 360°.
Manzato: Di certo non potevamo ridurre il racconto a poche voci: la sua personalità viene fuori, Dax era capace di dialogare con tante persone e andavano mostrate. Importante è stato anche l'archivio, con molte cose anche inedite, abbiamo fatto una call e ottenuto moltissimo materiale prezioso.
Repishti: La selezione è stata intensa ma è venuto naturale scegliere le voci principali per ricostruire i passaggi fondamentali. La vicenda di Dax era il pretesto per raccontare cosa è successo nei 20 anni successivi, che sono tanti, è stata una sfida impegnativa. Ci siamo chiesti spesso a chi stavamo parlando: non solo a chi c'era, non volevamo nulla di celebrativo ma una trasmissione di saperi. Abbiamo fatto una 60ina di proiezioni finora, tutte molto partecipate, organizzate da realtà eterogenee, ma noi siamo sempre stati presenti.
Manzato: Sì, ci interessava e ci interessa lo scambio e il confronto. In tutta Europa le destre avanzano, anche in Italia: è arrivato il momento di riflettere su alcune tematiche verso un futuro si spera più florido. Bello che ci sia sempre l'interesse anche di tanti giovani, la nostra è stata una scelta autoriale quella di mettere le immagini e le parole di alcuni minorenni all'inizio e alla fine del documentario.

E ora su cosa lavorerete?

Pioltelli: In questo progetto volevamo inserire anche altre storie purtroppo simili a quella di Dax, abbiamo raccolto materiale a Roma, Parigi, Madrid, Atene. Ma è stato poi impossibile metterle in "Brucia ancora dentro", ora vorremmo far diventare tutto ciò il nostro prossimo lavoro: non cronachistico però, vogliamo che diventi un momento di riflessione più ampio, non sarà semplice ma ci stiamo provando.

29/09/2023, 13:23

Carlo Griseri