Fondazione Fare Cinema
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TERRA DI TUTTI FILM FESTIVAL 17 - I vincitori


TERRA DI TUTTI FILM FESTIVAL 17 - I vincitori
Giuria Coop Alleanza 3.0 - Premio "Voci di Donne Invisibili"
"MAKA" di Elia Mountamid, Italia 2023, 52’
Maka, il lungometraggio scritto da Simone Brioni e diretto da Elia Moutamid, ha però colpito particolarmente la giuria: la fotografia e lo stile narrativo corale hanno catturato l’attenzione del pubblico, così come l’incredibile biografia di Geneviéve Makaping, insegnante, reporter e antropologa camerunense, che con la sua storia e il suo pensiero ci fa riflettere sulle contraddizioni, limiti e pregiudizi della nostra società italiana. Maka è un docufilm con una forte valenza culturale ed educativa, che ci permette di riposizionare il nostro sguardo, perché come dice Maka stessa “le alterità sono almeno due” e per questo dobbiamo imparare a mettere anche noi stessi nei panni dell’Altro.

Giuria Emil Banca - Premio “Voci di Giovani Invisibili”
"THE ILLUSION OF ABUNDANCE" di Erika Gonzalez Ramirez e Matthieu Lietaert, Belgio 2022, 61’
La giuria, composta da 9 dipendenti della Banca, assegna il premio al film per essere riuscito a documentare storie di resistenza, di lotta pacifica ma senza compromessi, in tre diversi Paesi del Sudamerica evidenziando come il loro destino sia strettamente correlato a ciò che accade dall’altra parte del mondo, dominato da un consumismo sfrenato. Per aver saputo toccare le corde dello spettatore con parole, immagini, inquadrature e musica per trasmettere il valore universale di questa battaglia, affidando il messaggio alla voce di tre donne comuni, costrette a diventare simbolo della lotta contro la privatizzazione a favore dei colossi dell’economia e la distruzione del nostro bene più prezioso, la Natura.

Giuria Premio “Benedetto Senni”
Per questa edizione del TTFF, il premio Benedetto Senni è stato aggiudicato al documentario:
"Green Warriors: Forever Chemicals" di Martin Boudot, Francia, 2023
Il documentario affronta in modo serio e dettagliato il problema degli inquinanti cosiddetti ‘eterni’ (i pfc nel caso particolare) presenti in abbondanza in paesi che si definiscono avanzati. Ma ancor più importante è l’analisi delle nostre difese, le leggi che la comunità adotta per difendersi, che talvolta possono risultare inadeguate portando ad evidenti pericoli per la salute umana e alterando equilibri delicatissimi. Riteniamo che questi aspetti, così come la determinazione nel sostenere le evidenze riscontrate, dovrebbero far parte del bagaglio culturale di ogni individuo della società, perché solo in questo modo è possibile perseguire uno sviluppo che sia sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale, ed economico.

La giuria si è trovata unita nel voler assegnare una menzione speciale a "La Terra mi Tiene" di Sara Manisera e Arianna Pagani, Italia, 2023, perché è un documentario sulle passioni e sugli affetti, un intreccio di storie che riporta ad una idea di terra e di comunità che ci sentiamo di condividere e diffondere.

Giuria Premio Giovanni Lo Porto
"Innocence" di Guy Davidi, Danimarca 2022, 100’
Innocence è un film doloroso. Parla della cultura della guerra, e della morte. Attraverso gli sguardi e i gesti dei bambini, tra fiction e testimonianza – il regista attraversa quel momento della vita, l’infanzia, in cui l’educazione militare, l’ovvietà della violenza, la paura dell’altro, determinano il destino e i valori di un individuo e di fatto, di una nazione. Il film è una profonda riflessione che attinge ai preziosi diari intimi lasciati dai soldati israeliani al fronte. Reperti che normalmente vengono distrutti o dimenticati. Uno struggente manifesto contro la guerra, che ci chiama tutti e tutte in causa. Un film impeccabile dal punto di vista cinematografico, in cui l’autore declina scie notturne di stelle e di razzi con la stessa delicata maestria; l’utilizzo del drone riesce a mantenere la poetica intatta, alternando paesaggi deserti di roccia e solitudine alla narrazione della vita quotidiana, componendo un affresco esistenziale di anime innocenti che rende quest’opera un capolavoro il cui titolo è la chiave stessa del film.

La giuria ha attribuito anche due menzioni non onerose:
"My Worst Enemy" di Mehran Tamadon, Francia 2023, 81’
Un film potente e scomodo, dove il regista coinvolge lo spettatore in un viaggio esplorativo nei meccanismi del potere, della coscienza e della “banalità del male”. Ricreando i meccanismi degli interrogatori subiti in Iran, ci rende partecipi di un trauma che non solo subiscono gli e le iraniani/e ma tutta l’umanità. Un film necessario che speriamo trovi una distribuzione in Italia.
"A Golden Life" di Boubacar Sangare, Burkina Faso 2023, 85’
Un film specchio, che racconta da vicino la vita di un ragazzino costretto a vivere lavorando duramente in condizioni disastrose in una miniera d’ora in Burkina faso, nella speranza di poter guadagnarsi un futuro migliore. Un film di formazione, che ci immerge in maniera profonda nella realtà del protagonista che è la quella vissuta dal regista stesso qualche anno addietro. E’ proprio questo sguardo che arricchisce il film di una verità e una umanità che non possono lasciare indifferente lo spettatore. Un’opera prima che vogliamo premiare come incoraggiamento ai futuri lavori di questo regista

09/10/2023, 14:52