FRAMMENTI AUTORIALI 15 - Riparte con il Premio Marateale
Ritorna ad accendersi lo schermo di
Frammenti Autorialìi - Le Visioni Altre”. Giunta alla XV°
edizione e promossa dal Festival Marateale insieme al Gal-Cittadella del Sapere, la rassegna si apre il 10 novembre 2023 nel centro della Valle del Noce (ex-sala del Consiglio Comunale ore 17,30) con il direttore del Festival Marateale, Nicola Timpone, che consegnerà il “Premio Marateale Autunno 2023” all’Associazione Culturale “La Biblioteca Rivellese” per aver affiancato da anni “Frammenti Autoriali” nella promozione del nuovo cinema autoriale del mondo e, in particolare, di quelle produzioni provenienti da Paesi (Cipro, Turchia, Palestina, Iran,
Afghanistan, Corea, Sudan…) spesso martoriati da guerre, conflitti, migrazioni, crisi climatiche, violazioni dei diritti.
Il “Premio Marateale”, naturalmente, è pure un riconoscimento ad una piccola comunità che attraverso la promozione di un “cinema d’impegno” conferma il suo storico vitalismo culturale. Prima della premiazione ci saranno gli interventi di Nicola Timpone, Giuseppe Ferrari, presidente della “Biblioteca Rivellese”, Mimmo Mastrangelo, cinecronista ed ideatore di “Frammenti Autoriali”, e Francesco Altieri, sindaco di Rivello.
A seguire la proiezione di “Villa Nitti: le radici, la pianta, il silenzio” di Massimiliano Troiani, un docu-film in cui il regista romano ricostruisce la storia della nota magione signorile di
Acquafredda da quando, agli inizi degli anni venti del secolo scorso, venne acquistata dalla famiglia di Francesco Saverio Nitti (Melfi 1868 - Roma 1953), il grande meridionalista, già ministro e capo del governo (1917-19), nonché nel secondo dopoguerra componente
dell’Assemblea dei Padri Costituenti . I ricordi rievocati intorno alla dimora che Nitti elesse a suo “buen retiro lucano”, compongono la saga di una famiglia che visse in quella dimora momenti felici ma pure dolorosi e tragici. Prodotto da Nicola Timpone ed Antonella Caramia, il bel
documentario di Massimiliano Troiani è anche l’amara ammissione che la villa, con gli ultimi lutti familiari e la sua vendita, non è più “il punto di memoria”, “il luogo dove un tempo ci si sentiva sicuri”, oggi è un posto orfano, svuotato, senza più “genius loci” che l’anima, appare come
una casa spostata altrove. "Villa Nitti non c’è più" - commenta Mariano Dolci, nipote dello statista - "quella sopravvissuta è un’altra casa che non può raccontare le memorie più antiche. Solamente il mare e gli scogli davanti sono rimasti gli stessi";.
09/11/2023, 11:38