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CARACAS - Una Napoli differente e affascinante


Arriva il nuovo film diretto da Marco D'Amore e interpretato da Toni Servillo e dallo stesso regista. Un film sospeso e metafisico che cerca un altrove intriso di quel sentimento di condivisione capace di andare oltre le leggi della religione. In sala dal 29 febbraio distribuito da Vision


CARACAS - Una Napoli differente e affascinante
Marco D'Amore e Toni Servillo in "Caracas"
Evviva, anche il cinema italiano riesce qualche volta a sorprendere e a sconfinare oltre gli steccati del genere. Succede in Caracas, coraggiosa opera seconda di Marco D’Amore che a 5 anni da "L’Immortale" (il suo esordio dietro la macchina da presa) e dopo il doc Napoli magica del 2022, prende spunto da Napoli Ferrovia di Ermanno Rea (l’opera letteraria del 2007 dello scrittore e giornalista scomparso nel 2016) per mettere in scena il senso ultimo dell’esistenza attraverso un diario esistenziale che si trasforma in viaggio ipnotico nella mente e nei pensieri di uno scrittore in crisi, un superbo Toni Servillo.

Tornato nella sua cittŕ dopo molti anni, Giordano Fonte si aggira per una Napoli che non riconosce piů, affascinate e terrorizzante allo stesso tempo. A fargli da spirito guida in questa odissea partenopea ecco il personaggio del titolo (Marco D’Amore), un ex fascista violento convertito sulla strada dell’Islam dall’amore per una musulmana tossica e seducente (Lina Camelia Lumbroso). “La Napoli di Caracas č una cittŕ abbandonata e sfatta, abusata, sfrontata e dannata. Napoli non č Napoli, č un barrio sudamericano, una favela brasiliana, una baraccopoli indiana. Eppure, tra i vicoli di questa babele, nell’umido delle sue strade, tutti sentono di poter realizzare i sogni ballando avvinghiati di passione” dice il regista che si svincola con coraggio dalla gabbia di Gomorra dimostrando talento e visione autoriale.

“Piů che inclassificabile il mio č un film inspiegabile, come la vita” continua D’Amore “volevo raccontare il desiderio fanatico di due derive agli antipodi che vogliono trovare il proprio posto nel mondo. La caduta iniziale dei paracadutisti nella prima scena rappresenta proprio il rischio di rompersi l’osso del collo ma anche l’adrenalina che ti avvicina alla morte e ti fa sentire vivo”. “Il titolo di una biografia di David Lynch, Perdersi č meraviglioso, fotografa alla perfezione lo stato psicologico del personaggio che interpreta Servillo, un attore che mi ha insegnato la passione e il rigore dell’arte teatrale e che ho visto incitare la compagnia anche dopo 350 repliche della stessa commedia”.

“Stavolta mi č piaciuto invertire i ruoli” conferma Toni Servillo che ha avuto con lui un giovane Marco D’Amore in Teatri Uniti “e stare accanto a un attore che si č conquistato un’enorme popolaritŕ ma ha deciso di spostare la sua linea narrativa verso un linguaggio piů complesso e ricercato. Il mio Giordano Fonte č una vecchia cariatide comunista in crisi esistenziale e professionale che vive in uno stato di smarrimento che lo trasporta dalla realtŕ al sogno”.

01/03/2024, 10:14

Claudio Fontanini