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Note di regia di "Se Potessi Dirti Addio"


Note di regia di
“Dopo Il Papa buono, L’isola dei segreti - Korè, L’amore strappato e Svegliati amore mio siamo tornati a collaborare con Mediaset con Se potessi dirti addio (di cui Simona ha curato la sceneggiatura) che già esprime, nel titolo, l’impossibilità di due persone di rinunciare al sentimento che li lega”, hanno spiegato Tognazzi e Izzo, i due registi della serie tv di Canale 5.

“Gabriel Garko e Anna Safroncik tornano sul piccolo schermo grazie al consenso del pubblico che da sempre li accompagna, creando due personaggi incisivi ed empatici con un’interpretazione toccante di due anime tormentate.

Elena Astolfi (Anna Safroncik) è una donna che perde il marito in un incidente stradale e resta vedova con due bambine. Dopo un anno, l’indagine viene archiviata, ma Elena non si rassegna, tanto che, il commissario Diego Carli (Francesco Venditti) la aiuterà nelle indagini. Quando torna al suo lavoro di psicoterapeuta, subito le viene affidato un paziente, Marcello De Angelis (Gabriel Garko), che sembra avere delle connessioni con quanto è successo.

Elena entra così in conflitto con la sua professione, perché indaga nella mente di quest’uomo che ha perso la memoria non solo per aiutarlo a guarire, ma soprattutto per capire se è coinvolto nell’incidente del marito. Tra momenti di tensione e colpi di scena, i due personaggi condividono un dolore che a volte li unisce e a volte li separa. Marcello, infatti è tormentato da un segreto che riguarda la sua vita privata, ma è davvero inconsapevole di quanto gli è accaduto, o sta mentendo? “Io soffro perché non riesco a ricordare”, dice alla dottoressa, “lei perché non riesce a dimenticare”.

Ci siamo ispirati ai grandi melodrammi cinematografici di stampo hitchcockiano, come “Marnie”, “Io ti salverò”, “Magnifica ossessione”, dove il mistero che avvolge i protagonisti si mischia alla passione da cui sono uniti. Elena e Marcello sono infatti entrambi motivati dalla ricerca della verità, che potrebbe però mettere a repentaglio il rapporto che si è creato tra loro. Elena ha inoltre due bambine meravigliose, orfane del padre, che, a un certo punto della storia, vicariano il loro sentimento filiale su Marcello, che, molto empatico, sembra quasi volerle adottare in una paternità traslata.

Francesco Venditti interpreta il commissario Diego Carli, che ha un debole per la dottoressa Astolfi, Myriam Catania è la turbolenta ex moglie di Marcello, Emanuela Zero è una splendida dark lady sposata con il migliore amico di Marcello, interpretato da un enigmatico Marco Cocci. Ognuno di questi personaggi nasconde un segreto e una giovanissima Agata Samperi, alla sua prima esperienza, è la depositaria della verità.

Debutta nel film una bambina prodigio, Elena Vitale, la figlia minore della protagonista, che, oltre a suonare splendidamente il pianoforte, ha stupito tutti anche per la sua spontaneità. L’altra figlia di Elena è interpretata da Giulietta Rebeggiani, che, pur avendo solo quindici anni, ha alle spalle un curriculum molto importante (tra gli altri, ricordiamo il film “Favolacce”).

Daniele Foresi dà il volto ad Antonio, un uomo la cui moglie incinta, interpretata da Isabella Delle Monache, è stata investita da un motociclista. Questo plot crea un effetto mirror con la nostra protagonista, che prenderà a cuore il suo caso, mentre Antonio diventerà amico di Marcello e lo aiuterà nelle indagini sul suo passato.

Enzo Casertano, straordinario attore napoletano, che è già stato nel cast di Svegliati amore mio, è il primario che osteggia in tutti i modi la nostra dottoressa e tenta di minare la sua relazione con il paziente Marcello. Al fianco di Elena, c’è invece l’infermiera Giovanna, interpretata da Clara Greco, un’incisiva attrice siciliana, un carattere molto interessante, che padroneggia sia i codici drammatici che quelli comici; insieme a Fabrizio Sabatucci, crea dei momenti di commedia che alleggeriscono il racconto. Giovanna è la vera sodale della dottoressa, colei che la protegge, che la aiuta con le figlie e che non la farà sentire in colpa quando finirà tra le braccia del suo paziente.

Le editor di Mediaset (Elena Costa e Manuela Pincitore) ci hanno seguito con passione anche durante la lavorazione del film, mentre la produzione è stata sempre attenta alle nostre esigenze. Le musiche, molto appassionate, sono del maestro Paolo Vivaldi, con il quale lavoriamo spessissimo. In questo caso, una sua melodia particolarmente toccante ossessiona il nostro protagonista e sarà attraverso la decodificazione di quella musica che si sveleranno alcune verità; scopriremo infatti che Marcello è anche un musicista.

La bellissima fotografia di Stefano Ricciotti illumina questa storia a tratti drammatica con una luce suggestiva e abbagliante, che si contrappone ai momenti psicologicamente più oscuri dei nostri protagonisti.

Durante le riprese ci siamo divertiti, abbiamo condiviso con gli attori tanti momenti di prove, di elaborazioni del copione, di invenzioni, come sempre quando lavoriamo con degli attori ricettivi e creativi. Il problema di base è che esiste una deontologia professionale che vieta ai medici indagatori dell’anima, psicologi e psichiatri, di avere una relazione con i propri pazienti, ma è anche vero che il transfert, comunque platonico, deve scattare, altrimenti la cura non andrà a buon fine. E se questo affetto platonico si trasforma in una passione ineluttabile, è giusto assecondarla?

Ogni puntata si chiude con una domanda che non può non avere risposta. Ci auguriamo che la passione che abbiamo infuso in questo racconto catturi gli spettatori fino all’ultimo minuto perché sarà solo nelle ultime sequenze che le visioni di Marcello, disseminate nel corso della narrazione attraverso un codice realistico e mai artificioso, ci guideranno verso la verità.

Ancora una volta, ringraziamo tutta la struttura Fiction del Gruppo Mediaset e l’editore”

Simona Izzo e "Ricky Tognazzi