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Perché sono contro l’omofobia? Perché l’omofobia è una malattia, una fobia patologica. Perché ho scelto di partecipare a “Love is Love”? Perché credo che solo attraverso le nostre azioni si possa insegnare qualcosa, portando l’esempio nel creare un mondo meno intransigente e con meno paura, e credo che il modo migliore per imparare sia emozionarsi in prima persona attraverso la visione di una bella storia”. Con queste parole
Sergio Muniz commenta la sua partecipazione a "
Love is Love", il cortometraggio della casa di produzione torinese Ferrafilm fortemente voluto da STIM Tech Group, azienda leader nell’ICT, che verrà presentato ufficialmente domani venerdì 17 maggio a Milano in occasione della Giornata Internazionale contro l'Omofobia, la Bifobia e la Transfobia.
Questa data assume un significato particolare. La ricorrenza, riconosciuta nel 2004 dall'Unione Europea e dalle Nazioni Unite, vuole ricordare il 17 maggio 1990, quando l'Organizzazione Mondiale della Sanità cancellò l'omosessualità dall'elenco delle malattie mentali definendola per la prima volta «una variante naturale del comportamento umano». Un riconoscimento molto, troppo recente, che ancora oggi necessità di sensibilizzazione verso il grande pubblico. "Love is Love" si fa portavoce, in questo delicato contesto, di un messaggio di accettazione e rispetto reciproco, un contributo nella lotta contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
Attraverso una narrazione coinvolgente, il cortometraggio esplora le sfide e le esperienze del piccolo Nicholas durante il suo percorso di crescita da bambino bullizzato, ad adolescente discriminato, fino a vederlo uomo e porta lo spettatore a immedesimarsi in chi subisce atteggiamenti intolleranti e ostili a causa dell’ignoranza e in chi lotta per vivere il proprio amore e la propria identità. Le scene si susseguono a colpi di sguardi intensi, più evocativi di molte parole, che trasmettono le pieghe intime dell’animo del protagonista, e raccontano i passi salienti della sua vita con immagini e musiche che li accompagnano emotivamente.
Ricco di talenti il cast di attori scelti dal regista Francesco Ferraiuolo della Ferrafilm, che è riuscito ad esprimere sulla pellicola significati e significanti profondi con stile ed eleganza. Ad interpretare il protagonista nelle varie età della sua vita sono il piccolo Alex Valenza (La legge di Lidia Poet), il famoso TikToker Pietro Morello da 3,7 milioni di follower e l’attore Sergio Muniz. Sul set tra gli altri, anche Alessandro Federico (The Twilight Saga: New Moon, 9:1:1: Lone Star, La legge di Lidia Poet), Michela di Martino (conduttrice di L’Albero Azzurro), e Chiara Buratti (Un posto al sole) e Diego Casale (Camera Café, Zelig) nel ruolo rispettivamente della mamma e del papà di Nicholas.
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Love is Love è un'opera cinematografica, guidata dalla sensibilità sociale che caratterizza la produzione di Ferrafilm e si propone di affrontare con delicatezza e profondità il tema dell'omofobia e dell'amore universale" - racconta il regista
Francesco Ferraiuolo - "
Questo progetto nasce dalla grande convinzione del committente, la STIM Tech Group, e noi di Ferrafilm non potevamo non coglierlo al volo, realizzando il corto nel tempo record di poco più di un mese dal momento dell’ideazione alla pubblicazione finale ed è stato possibile grazie alla grande attenzione, collaborazione e professionalità di tutto lo staff e del cast coinvolto".
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Il 17 Maggio ricorrono la Giornata Mondiale delle Telecomunicazioni e la Giornata Mondiale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. Quando l’ho scoperto mi sono detto: rappresento una società che fa dei mezzi trasmissivi per le telecomunicazioni il proprio ‘’core business’’, perché non cambiare il paradigma e cercare di comunicare, in questa duplice giornata, l’irrazionale che è in noi?" - afferma
Stefano Marazzi, amministratore delegato di STIM Tech Group. “
Love is Love è il sogno di trasmettere ai nostri giovani la capacità di tendere una mano verso un amico, essere capaci di dare un significato vero alla ‘’parola’’ inclusività, far sì che da un’emozione nasca un sentimento di amicizia, di confronto e non di discriminazione. Ma è anche un monito alla nostra generazione, ai genitori che in poche occasioni hanno saputo affrontare un atto d’amore senza sovrastrutture e pregiudizi. Perché dopotutto… Love is Love.”