Continua il cammino del
Film Festival della Lessinia (FFDL). E proprio il cammino è, quest’anno, il sottile filo rosso che accompagna la rassegna cinematografica internazionale dedicata alle terre alte in programma a Bosco Chiesanuova (Verona) dal 23 agosto al 1° settembre 2024.
Sono 97 i film, da 48 Paesi del mondo con 31 anteprime italiane, quelli presentati alla trentesima edizione che si apre il 23 agosto al Teatro Vittoria ed è preceduta, il 22 agosto, da un evento speciale nella piazza del capoluogo, Pedalando per il Pianeta Terra, dove gli spettatori saranno chiamati, piedi sui pedali, a produrre l’energia elettrica necessaria alla proiezione di sei cortometraggi su tematiche ambientali.
Per dieci giorni si affiancano al programma sul grande schermo le presentazioni letterarie e le tavole rotonde di Parole Alte, il calendario di laboratori e le escursioni, le mostre, i concerti e ancora le offerte enogastronomiche con il coinvolgimento delle realtà produttive locali, un particolare sguardo rivolto alle tematiche della sostenibilità e un rinnovato impegno per il sociale che coinvolge tre Case Circondariali del Veneto.
Ospite d’onore della trentesima edizione è il regista Giorgio Diritti. Al Festival (tra gli altri) sono attesi lo scrittore Paolo Rumiz e la cantante Gigliola Cinquetti insieme a oltre 25 registi.
Due sono le novità che guardano all’industria cinematografica: la prima edizione di FFDLpro, realizzata con le quattro film commission del Triveneto, e la presentazione del progetto H.A.D.A.MO. (Hub e Archivio Digitale Audiovisivo della Montagna) che riunirà le oltre 1.400 opere presentate dal Festival in tre decenni di proiezioni.
Paolo Rumiz ospite di apertura
Paolo Rumiz è l’ospite di apertura del Film Festival della Lessinia con un doppio appuntamento. Il 23 agosto (alle 18) al Teatro Vittoria va in scena la prima assoluta dello spettacolo 1.200.000 passi. In viaggio con Paolo Rumiz di Alessandro Scillitani.
Il regista ha trasferito in un documentario antologico, con musica dal vivo, il diario di racconti e immagini (molte delle quali inedite) che partono dall’abbandono delle montagne di Aspromonte, ripercorrono il leggendario viaggio in Topolino sui Monti naviganti, navigano il grande fiume Po, che procedono verso Est, in direzione opposta alle rotte dei migranti, fino ai Balcani e alle tensioni geopolitiche; quindi in barca a vela sull’Egeo, sui treni verso i luoghi delle guerre di ieri e di oggi, a piedi per le vie di Roma, lungo l’Appia Antica e la Postumia.
Rumiz arriva al Festival il 24 agosto per l’incontro Europa, il tradimento del mito che ripercorre la sua quadrilogia dedicata all’Europa: Trans Europa Express (2012), Il filo infinito (2019), Canto per Europa (2021), Verranno di notte. Lo spettro della barbarie in Europa (2024).
Giorgio Diritti ospite d’onore
Il Festival omaggia uno degli autori italiani contemporanei che hanno indagato con sguardo originalissimo le terre alte. Giorgio Diritti, formatosi con Ermanno Olmi alla scuola Ipotesi Cinema di Bologna, sorprese l’Italia nel 2005 con Il vento fa il suo giro: storia che anticipò una lunga produzione successivamente dedicata al tema di andare, restare, tornare alla montagna, caso cinematografico che conquistò le sale italiane.
Nel 2009 con L’uomo che verrà raccontò la strage di Marzabotto (di cui si ricordano quest’anno gli ottant’anni) con lo sguardo di una bambina. Il recentissimo Lubo, in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2023, tratta del nomade artista Jenisch a cui vengono strappati i figli secondo il programma di rieducazione nazionale svizzero per i bambini di strada. Diritti incontra il pubblico del Festival il 25 agosto e riceve il Premio Protagonisti del Tempo.
I premi
Il Festival assegna quest’anno 11 premi, tra cui la Lessinia d’Oro e la Lessinia d’Argento, con una dotazione complessiva di 14 mila euro in denaro. In occasione del trentesimo anniversario, la Giuria internazionale è formata da registi che hanno vinto premi lungo tutta la storia della manifestazione: Fredo Valla (Italia, Cerro d’Oro a Riposino in pace nel 1998), Fulvio Mariani (Svizzera, Lessinia d’Oro a Grozny Dreaming nel 2008), Frode Fimland (Norvegia, Lessinia d’Oro a Søsken til evig tid nel 2014), Dorottya Zurbó (Ungheria, Premio per il Miglior Documentario a The Next Guardian nel 2018), Tamara Stepanyan (Armenia, Premio per il miglior film di un regista giovane a Village of Women nel 2020).
Tra i riconoscimenti anche il Premio MicroCosmo della Giuria dei detenuti del Carcere di Verona, il Premio al Futuro per la miglior opera di un regista giovane messo in palio dal Curatorium Cimbricum Veronense, il Premio dei Bambini, il Premio del Pubblico e il nuovo Premio del Parco Naturale Regionale della Lessinia, ente che ritorna a essere partner della manifestazione, assegnato al miglior film che indaga il rapporto tra uomo e ambiente montano.
La programmazione cinematografica del trentesimo Film Festival porta al Teatro Vittoria 97 opere selezionate tra le 1.160 prese in considerazione da 119 Paesi, suddivise nelle sezioni: Concorso, Montagne Italiane, FFDLgreen, FFDL+ bambini e ragazzi, Retrospettiva (quella del 2024 è incentrata sul cammino), Eventi Speciali.
Ben 37 film della selezione ufficiale saranno disponibili sulla piattaforma MyMovies. Il Festival guarda in particolare alle cinematografie emergenti, con opere provenienti anche da Bhutan, Myanmar, Ghana, Libano, Nepal, Togo, Taiwan e alla produzione italiana rappresentata da 21 opere.
Aprono il
Concorso internazionale le anteprime di due giovanissimi: Theja Rio, dall’India, con "
Ade (On a Sunday)", delizioso ritratto di due bimbi che si confrontano con il mondo adulto nel microcosmo di un villaggio nella foresta, e il documentario "
Where We Used to Sleep" del regista tedesco Matthäus Wörle con le impressionanti immagini di un lago dei Monti Apuseni, in Romania, ammorbato dal fango tossico di una miniera di rame e la lotta di Valeria Prata per difendere la sua casa.
Dalla Georgia Luka Beradze confessa le promesse non mantenute del sistema politico, mentre dal Kirghizistan arriva la vicenda di Artikül, addestratrice di cavalli in un mondo tutto maschile. C’è la storia di Hussein, carpentiere curdo che cerca il legno migliore nelle foreste dell’Iran per costruire protesi per chi è stato mutilato dalle mine anti-uomo; ci sono le lotte dei minatori serbi per mantenere diritti e tradizioni, spazzati via in nome di una vuota globalizzazione. La stessa da cui cercano di rifuggire i musicisti del gruppo Huun-Huur-Tu che tornano nella loro terra, la Tuva, a nord della Mongolia, alla ricerca delle antiche tradizioni musicali. Ci sono gli sforzi dei braccianti messicani che tentano una via diversa alla coltivazione del papavero da oppio; i bambini del Sinai che gareggiano come fantini sui cammelli; i pastori campani del massiccio dei Cervati che parlano con gli animali, lottano contro i lupi, cercano la libertà.
La sezione
FFDLgreen presenta 7 opere in gara per il Green Planet Movie Award. Lo sguardo è duplice: non solo la denuncia, come quella che indaga sulla valanga di fango rosso che, per negligenza di una multinazionale mineraria, nel 2009 ha spazzato via interi villaggi nello Stato brasiliano di Minas Gerais, ma anche le iniziative per invertire la rotta, come il progetto danese di rewilding per favorire la biodiversità nel secondo Paese più coltivato al mondo dopo il Bangladesh.
Sono 8 i film della sezione
Montagne Italiane che competono per il Premio della Cassa Rurale Vallagarina. Parlano di contadini di confine tra Trentino e Alto Adige; ricordano chi rischiò la vita, a ottant’anni dalla Resistenza, per salvare i perseguitati, come don Pietro Cortiula, Ettore Castiglioni e Adamello Collini; dicono delle iniziative di montagnaterapia dedicate alle persone con disabilità.
Il
Film Festival della Lessinia rinnova la sua ricerca internazionale dedicata ai bambini e agli adolescenti presentando ben 35 film nel programma di FFDL+ che ha come novità la nuova sezione 15+ pensata appositamente per un’età in cui, oltre ai prodotti main-stream, si investe pochissimo.
La Retrospettiva è dedicata al cammino, omaggio tematico del 2024, con quattro “perle d’autore: "
L’armata Brancaleone" di Mario Monicelli, "
In cammino con Bruce Chatwin" di Werner Herzog Nomad, "
Sans toit ni loi" di Agnès Varda e "
Nomadland" di Chloé Zhao.
Ai cento anni del capolavoro di Thomas Mann Der Zauberber (La montagna magica) rende omaggio la proiezione speciale del film del 1982 di Hans W. Geissendörfer, preceduto da una tavola rotonda organizzata con il Goethe Zentrum Verona.
Altre due visioni speciali arricchiscono il programma: il film "
Agent of Happines" sui parametri per misurare non il prodotto ma la felicità interna lorda in Bhutan, e il documentario "
Marmolada 03.07.22" (film di chiusura) in cui ascoltare le voci dei soccorritori che fronteggiarono quella tragedia.
Il Festival inaugura quest’anno la sezione industry
FFDLpro con una giornata (il 24 agosto) organizzata insieme alle film commission di Veneto, Friuli, Trentino e Alto Adige: 12 produttori (tre per ciascuna film commission) vivranno una giornata di confronto sui temi dei fondi regionali per il cinema, sulla distribuzione e sulla wellbeing nell’industria cinematografica. Parteciperanno a un pranzo speciale in malga e a una passeggiata sugli alti pascoli per promuovere la Lessinia come set cinematografico.
Con il progetto
H.A.D.A.MO. (Hub e Archivio Digitale Audiovisivo Multimediale della MOntagna), in fase di completamento grazie ai fondi PNRR, il Festival raccoglierà in un nuovo portale web le schede interattive delle oltre 1.400 opere presentate dal 1995 ad oggi assieme alla storia delle trenta edizioni con fotografie, audiovisivi, testi.
A corollario dei temi proposti dal programma cinematografico, il Festival propone 10 incontri letterari e 8 tavole rotonde nel calendario di Parole Alte, inaugurate da un libro che mette il dito nella “piaga” delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 e in particolare della tanto discussa pista da bob, con Lo scivolone olimpico, presentato al Festival da Marco Albino Ferrari e Mauro Varotto.
A testimoniare l’affetto che, fin da giovanissima, la lega alla montagna, arriva a Bosco (il 27 agosto)
Gigliola Cinquetti per la presentazione del libro "
A volte si sogna".
Il rispetto per le vette considerate “sacre” da molti popoli, dall’Himalaya alle Ande, è la riflessione da cui parte Enrico Camanni in La montagna sacra. Un legame profondo e ancestrale con le vette che è quello degli indigeni del Pemón, in Venezuela, ospiti in Lessinia per dialogare con l’esploratore Francesco Sauro sulla sacralità delle vette dei Tepui.
Delle vette italiane parlano i libri L’inventario delle nuvole di Franco Faggiani e I custodi della montagna di Vittorino Mason. Al camminare senza bussola, senza GPS, senza alcuno strumento elettronico, per riappropriarsi dell’innato istinto umano all’orientamento, è Franco Michieli con la presentazione de "
Le vie invisibili".
Spazio infine al pubblico di lettori più giovani con le presentazioni di pubblicazioni per bambini e ragazzi negli incontri di Paroline Alte.
Ricchissimo è il programma delle tavole rotonde che inaugura con il ricordo che il Curatorium Cimbricum Veronense dedica ai fondatori del Festival, Piero Piazzola e Mario Pigozzi. Il Gruppo Italiano Scrittori di Montagna propone invece una riflessione sulla montagna equivocata, strumentalizzata, mistificata dal mondo mediatico; il CAI Veneto accompagna in un excursus sulla storia dei cammini, dalla Preistoria ai gioni nostri, e sulle iniziative di montagnaterapia. Completano il programma le tavole rotonde sui 13 anni di iniziative dell’Associazione MicroCosmo nel Carcere di Verona, sui progetti del
Film Festival della Lessinia per il sociale, sulla Lessinia come set cinematografico.
Sono 4 le mostre, ospitate in altrettanti luoghi di Bosco Chiesanuova. Uno sguardo provocatorio e ispiratore sulla Lessinia di oggi e di domani lo offre Fronde, secondo capitolo del progetto “
Radici e fronde” sostenuto dalla Fondazione Cariverona. È il risultato del secondo anno di “esplorazioni audiovisive” compiuto dai fotografi Alberto Saddi, Maurizio Marcato e Flavio Pèttene, del videomaker Giovanni Montagnana e dei ricercatori sonori Annachiara Fasoli e Giacomo Ceschi.
Nell’anniversario della pubblicazione del libro illustrato di Jörg Müller sullo stravolgimento del paesaggio montano svizzero a opera dell’Uomo, il Festival propone l’esposizione Dove c’era un prato: primo capitolo di una riflessione sul paesaggio che continuerà nella prossima edizione della rassegna.
Il Festival allestisce per le vie del paese
FFDL Trenta: 30 tappe per le altrettante edizioni del Festival, ospitate ognuna dagli esercizi commerciali di Bosco Chiesanuova, riuniti da Assobosco. Completa il programma Passo dopo passo: l’importante è mettersi in cammino con i disegni sul tema del cammino e del viaggio realizzati dai giovani pazienti dell’Ospedale della Donna e del Bambino di Verona: una rassegna “ad altezza di bambino”, dove gli adulti saranno invitati, per una volta tanto, a piegarsi, guardare, leggere e pensare.
Dall’eco-caccia urbana per apprendere le tecniche di riciclo giocando, all’orientwalking per orientarsi senza strumenti elettronici; dal Sentiero Europeo E5 al cammino dei tre santuari; dall’ora da casaro per imparare a fare il formaggio, alla serata al Museo Luxino di Bosco Chiesanuova alla ricerca dell’acqua.
Il programma delle escursioni e dei laboratori del Festival è suddiviso per fasce d’età e permette di approfondire i temi trattati dai film e dalle presentazioni editoriali con esperienze fisiche. Il Festival collabora con i suoi partner – Acque Veronesi, Consiglio di Bacino Verona Nord, Consorzio per la tutela del Formaggio Monte Veronese DOP, GAS Lessinia (Gruppo Acquisto Sociale) – per divulgare i valori del risparmio idrico, del bacino, della tutela dei prodotti locali e dell’acquisto consapevole.
Un Festival sempre più inclusivo. Quest’anno sono tre le Case circondariali del Veneto, tra Verona e Venezia, a ospitare progetti in collaborazione con il Film Festival della Lessinia. Per il tredicesimo anno, le proiezioni della rassegna entrano nella Casa Circondariale di Montorio dove è la Giuria MicroCosmo a decretare un premio speciale.
Due “sale di proiezione” aprono negli negli istituti penitenziari di Venezia, la Casa Circondariale Santa Maria Maggiore e la Casa di reclusione femminile Giudecca. La novità è in un festival nel festival, dedicato ai figli dei detenuti e alle loro famiglie, soprattutto ai bambini e bambine che entreranno in carcere per vedere il programma di film di animazione di
FFDL+ con i genitori detenuti. I giovani spettatori esprimeranno il loro voto, aggiungendosi alla giuria di bambini che visionano i film in Lessinia.
Inoltre, nasce in carcere la collezione di gadget artigianali realizzati per il trentennale nel Laboratorio di PVC riciclato della Cooperativa Sociale Rio Terà dei pensieri di Venezia, che dal 2013 coinvolge i detenuti del carcere maschile di Santa Maria Maggiore in un progetto di riabilitazione professionale Malefatte. Ogni accessorio è unico e irripetibile, fatto a mano con i banner pubblicitari utilizzati per promuovere le precedenti edizioni della rassegna, trasformati per celebrare i primi 30 anni di storia.
Si rinnova la collaborazione con la Casa Circondariale di Verona e con l’UEPE Verona per l’impiego di volontari nella Trattoria Sociale. Grazie al sostegno della Fondazione Cattolica, pranzare e cenare al Festival significa sostenere progetti per il sociale. Nella Trattoria lavorano insieme persone detenute, ospiti e lavoratori della Cooperativa sociale Panta Rei, minori non accompagnati della Comunità educativa La Cordata di Corbiolo, persone in carico ai servizi sociali di Bosco Chiesanuova, studenti delle scuole veronesi in forma di PCTO e volontari del team del Festival. Un’esperienza di relazione, acquisizione di competenze, inclusione, riscatto e apertura per opportunità di impiego future.
Oltre alla Trattoria Sociale, nella Piazza del Festival è allestita, a cura di Gianni Bussinelli Editore, la Libreria della Montagna, aperta tutti i giorni con una selezione di libri sui temi della rassegna, oltre che palcoscenico per gli incontri di Parole Alte e Paroline Alte, per gli aperitivi con i registi e i protagonisti, per i concerti di musica dal vivo che completano il programma culturale.
La Piazza del Festival, realizzata negli arredi grazie a Ceramiche Benedetti e Lambertini, si rinnova e si amplia con uno spazio divulgativo sulle attività del CAI Veneto per permettere a persone disabili di camminare in montagna grazie a iniziative di volontariato. Nella Piazza sono esposti gli autoveicoli elettrici e ibridi BMW messi a disposizione dal mainsponsor Gruppo Fimauto Autogemelli per promuovere i valori della mobilità sosten