Oltre cinquemila spettatori in una settimana per la sedicesima edizione della rassegna ‘
Il vento del Nord’ che si è conclusa nel segno delle migrazioni - dopo la grande serata per "
Io Capitano" alla presenza degli interpreti - con
Mur presentato sul palco dall’autrice, l’attrice e regista
Kasia Smutniak accolta con molto affetto da una platea che ha applaudito a lungo il suo film.
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Proiettare Mur proprio a Lampedusa, dove è tutto nato per me, è stata un’emozione indescrivibile" - commenta
Kasia Smutniak. "
Grazie a tutte le persone che hanno voluto vederlo e condividere con me questo momento straordinario. Quest’anno, tra gli ospiti d’eccezione del Festival, ci sono stati anche i protagonisti di Io Capitano di Matteo Garrone. Per alcuni di loro è stato un vero ritorno a Lampedusa, questa volta in aereo, niente barcone. Vivere questo momento insieme a loro, sarà difficile da scordare. Anzi, vorrei sigillarlo nella memoria, così com’è avvenuto, per ricordarmi sempre, da che parte della Storia stare. Lampedusa ha una luce unica, sa di mare e di vento. Un pezzo di terra brulla, una salvezza per alcuni, una condanna per gli altri. Per me, è un metro di chi siamo e cosa siamo. Una perfetta sintesi del mondo di oggi".
Dodici i titoli in programma in una settimana e molti gli incontri organizzati per le ragazze e i ragazzi dell’isola anche con i giornalisti e gli operatori culturali con i quali hanno vissuto giornate di scambio sui temi dei film presentati scegliendo tra i 10 titoli in concorso, "
C’è ancora domani" di Paola Cortellesi miglior film 2024 e assegnando una menzione speciale a "
L’ultima volta che siamo stati bambini" di Claudio Bisio.
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Ce ne andiamo felici di aver portato ancora una volta, come dimostra la risposta eccezionale del pubblico di quest’anno, un abbraccio solidale ai lampedusani" - conclude
Laura Delli Colli a nome dell’Associazione LampedusaCinema che produce la rassegna organizzata sull’isola da Massimo Ciavarro con la consulenza per il Laboratorio degli studenti, del prof. Giovanni Spagnoletti. Quest’anno più che mai un bilancio positivo per un appuntamento che nasce dalla voglia di rendere ‘contagiosa’ a Lampedusa la passione del cinema ma anche dalla naturale vocazione di prossimità di un luogo che, in un clima di accoglienza unico, convive quotidianamente con la realtà complessa e le difficoltà delle migrazioni. Grazie per il supporto al MiC Direzione Generale Cinema e audiovisivo, a SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, alla Fondazione Claudio Nobis main partner, a SNGCI, Emergency al Comune di Lampedusa e Linosa per il patrocinio e sull’isola al main sponsor I Dammusi di Borgo Cala Creta. I film di quest’edizione sono stati presentati grazie a Rai Cinema - 01 Distribution, Medusa, BIM, Fandango e Vision Distribution.
Le motivazioni per i film premiati:
Per la Cortellesi un Premio “
Perché denuncia e rappresenta il tema della violenza domestica - si legge nella motivazione delle ragazze e dei ragazzi di Lampedusa - e, insieme, della parità di genere, non ancora pienamente riconosciuta alle donne, con una scelta audace e diversa. La storia di Delia, che subisce anche nella violenza domestica un’umiliazione quotidiana, trova un momento di riscatto in un finale emozionante che unisce le donne, finalmente al voto il 2 Giugno 1946, nella prima importante conquista dei propri diritti. C’è ancora domani affronta, oltre il tempo e la Storia, un tema purtroppo ancora molto attuale e con Paola Cortellesi, autrice della sceneggiatura, regista e protagonista del film, dimostra che anche in una società dalle radici ancora fortemente patriarcali ci sono antichi retaggi non ancora superati, ma anche uomini che fanno la differenza. Anche per questo il messaggio alle ragazze di oggi come alle donne di ieri è di guardare al futuro senza arrendersi perché, come dice quel titolo, per ogni cambiamento c’è ancora domani”.
E apprezzando, tra gli altri, anche
Flaminia di Michela Giraud la Giuria ha assegnato una menzione speciale a
L’ultima volta che siamo stati bambini di Claudio Bisio: “
Un film che affronta con la leggerezza della commedia un argomento drammatico come la tragedia del rastrellamento degli ebrei nel Ghetto di Roma durante il fascismo, raccontata con gli occhi di un gruppo di bambini che riescono a sentirsi uniti nonostante i diversi schieramenti delle loro famiglie. Una storia che dimostra come l’innocenza, il coraggio e l’amicizia dei bambini supera ogni divisione, anche ideologica e insegna come sia a volte importante tornare bambini affrontando con coraggio, insieme, le difficoltà della vita”.