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VENEZIA 81 - "Vakhim": tra documentario e ricostruzione


La storia di Francesca Pirani e l'adozione.


VENEZIA 81 -
Il documentario "Vakhim" di Francesca Pirani si avvicina al tema dell'adozione, con uno stile tra il documentario ed il film di finzione. La regista coinvolge la sua famiglia attorno al piccolo del titolo, venuto da una situazione familiare disperata dalla Cambogia. Tutto il film ruota attorno allla costruzione dell'identita' del bambino, nel passaggio dall'infanzia all'eta' adulta. La storia diventa anche la ricerca difficile della madre di Vakhim e dei suoi fratelli, tra colpi di scena e sorprese come solo la vita reale puo' offrire.

La prima parte del film e' realizzata col montaggio di tutte le riprese amatoriali che Francesca ed il marito Simone, hanno raccolto durante il loro viaggio per andare a prendere Vakhim e nel suo primissimo periodo di vita a Roma. La vicenda prende, poi, improvvisamente una svolta inaspettata, con l'ingresso della sorella Maklin, anche lei adottata in Italia. Seguono le notizie che arrivano sulla madre naturale, i primi contatti, sino allo sconvolgente incontro dei due fratelli con lei. Durante il viaggio per raggiungere la madre naturale, la Pirani introduce dei lunghi spezzoni di ricostruzione della vita dei fratelli prima dell'adozione. I due piani narrativi ora scivolano senza soluzione di continuità dalla finzione alla realtà, dal passato cambogiano al presente italiano, conferendo così verità ed emozioni forti, anche commozione. Il linguaggio scelto dalla regista romana non e' lineare, ma procede a salti, a blocchi, si seguono i moti e le emozioni potentissime dei protagonisti. Si rimescolano continuamente sensazioni, ricordi, illuminazioni improvvise, per restituire un’immagine di quella realtà delicatissima, ora persa nella memoria del bambino, ora in quella dello stesso che vediamo diventare adulto.

06/09/2024, 21:39

Duccio Ricciardelli