A quattro anni da "
Omelia Contadina" Alice Rohrwacher e JR tornano a collaborare in un cortometraggio: diretto a quattro mani, "
Allegorie Citadine" è ambientato a Parigi e segue una giornata di una madre impegnata in un provino importante ma che deve portarsi dietro il figlio piccolo, influenzato, per le strade della città. Arrivare in tempo, convincere chi di dovere a prenderla, prendersi cura del bambino: tutte cose complesse anche singolarmente, ma da fare simultaneamente.
Esteticamente ricercato, specie nei movimenti degli attori (alla base di tutto c'è una coinvolgente coreografia di
Damien Jalet (quello del "Suspiria" di Guadagnino), il corto offre alla sua protagonista, l'attrice francese
Lyna Khoudri, la possibilità di mostrare ancora una volta le sue doti da ballerina, come già avvenuto in "Houria" di Mounia Meddour (c'è anche
Leos Carax in un piccolo ruolo da attore).
La storia è semplice, la tensione per il destino dei personaggi relativa: tutto porta al climax finale, in cui il piccolo in fuga inizia - primo tra tanti - a disvelare nascosto sotto enormi fogli di carta attaccati a muri e pavimenti della città, un'enorme opera dello stesso JR che rappresenta il mito della caverna di Platone,
leit motiv del corto. L'effetto scenico è garantito, anche se il limite dell'autoreferenzialità è ampiamente superato.
La visione è gradevole, l'emozione è da un'altra parte.
02/09/2024, 08:14
Carlo Griseri